Salini Impregilo lavora all’offerta su Astaldi. Nessun dietrofront su debito
Salini Impregilo continua a lavorare al dossier Astaldi. E a breve potrebbe arrivare l’offerta messa a punto dal general contractror romano per le attività di Astaldi, senza però farsi carico del debito. Secondo quanto riporta Radiocor, che cita una fonte vicino al dossier, la società ha “tuttora in corso degli approfondimenti sempre nella direzione di un’integrazione industriale, nella prospettiva di miglioramento del rating e della compatibilità finanziaria”.
Insomma, non sembrerebbero essere mutati i piani iniziali di Salini Impregilo nei confronti di Astaldi in vista della prseentazione delle offerte vincolanti. Ieri alcune ricostruzioni stampa avanzavano l’ipotesi che il gruppo romano guidato da Pietro Salini potesse avere rivisto in maniera radicale l’impostazione iniziale della sua proposta, con l’ingresso diretto (senza più newco) in Astaldi. Il tutto attraverso un aumento di capitale da circa 350 milioni di euro e poi liquidare le concessioni. Una ricostruzione esclusa anche da altre fonti finanziarie interpellate da Radiocor, secondo le quali Salini Impregilo non è disposta a far fronte a un debito che anche dopo la fase concordataria complessivamente supererà comunque il miliardo. Sempre secondo le anticipazioni stampa Salini starebbe predisponendo l’offerta vincolante, che verrà presentata tra fine mese e l’inizio di febbraio, sempre basata sulla possibile indiretta acquisizione del comparto costruzioni.
Il Tribunale di Roma e i commissari attendono il piano definitivo entro il 14 febbraio. Lo scorso dicembre era stata accolta l’istanza per una proroga di 60 giorni del termine, originariamente fissato allo scorso 16 dicembre.
Settimana scorsa Astaldi ha comunicato al mercato di avere ottenuto l’autorizzazione da parte del Tribunale a contrarre un finanziamento di 75 milioni di euro, funzionale al perseguimento dell’obiettivo della continuità aziendale con finalità ponte fino alla scadenza del termine per il deposito della proposta concordataria definitiva. In particolare, spiega la società romana in una nota, il finanziamento è destinato a supportare l’operatività delle commesse, al fine di tornare a godere del flusso positivo di cassa generato dal progredire delle opere e di preservare, quindi, il valore aziendale. Il tribunale ordinario di Roma ha accordato l’autorizzazione “dopo avere vagliato, tra l’altro, le condizioni e la struttura proposte da società affiliata a Fortress Investment Group per conto di fondi gestiti dalla stessa ed avere condiviso le valutazioni della Società e dell’attestatore circa la loro preferibilità rispetto alle altre prese in considerazione”.
Intanto a Piazza Affari Salini Impregilo e Astaldi si muovono in territorio positivo, ma con ritmi di crescita differenti: se il gruppo guidato da Pietro Salini guadagna circa l’1%, Astaldi avanza invece di quasi il 3 per cento.