Morgan Stanley delude attese ma titani Wall Street incassano utili record superiori a $100 mld
Il 2018 è stato l’anno in cui, per la prima volta in assoluto, le banche principali di Wall Street hanno generato utili superiori a $100 miliardi. Il riferimento è a JP Morgan, Bank of America, Wells Fargo, Goldman Sachs e Citigroup, che hanno già riportato utili per un valore superiore ai $111 miliardi l’anno scorso.
L’ammontare cresce ancora se si considerano i profitti di Morgan Stanley, resi noti nella giornata di oggi. In realtà il bilancio del colosso americano è stato deludente.
Nel quarto trimestre, la banca americana ha riportato utili per un valore di $1,5 miliardi, o 80 centesimi per azione, rispetto ai precedenti 84 centesimi per azione dello stesso periodo del 2017 (escludendo gli effetti della riforma fiscale) su un fatturato di $8,5 miliardi, inferiore ai $9,5 miliardi precedenti.
Gli utili hanno disatteso le stime degli analisti intervistati da Refinitiv, che avevano previsto un ammontare di $1,6 miliardi, o 89 centesimi per azione, su un giro d’affari di $9,3 miliardi.
In particolare, così come segnala un articolo di Bloomberg, il 2018 si è confermato un anno di utili record per JP Morgan e Bank of America. Goldman e Citigroup, dal canto loro, hanno incassato i profitti, su base annua, più alti dalla crisi finanziaria del 2008. La notizia rassicura tutti coloro che temono che le strette monetarie della Federal Reserve (destinate tra l’altro a fare una pausa) e la guerra commerciale scriveranno la parola fine ai bei tempi vissuti finora dalle banche più importanti degli Usa.
Sicuramente, la redditività dei colossi è stata sostenuta da alcuni fattori, come i tagli rivoluzionari alle tasse lanciati dall’amministrazione Trump, il pagamento degli interessi sulle riserve da parte della Federal Reserve, l’aumento dei tassi di interesse deciso sempre dalla Fed, e il boom del retail-banking.
Tra l’altro, i manager dei titani di Wall Street sembrano ottimisti. Così ha commentato il direttore finanziario di Jp Morgan, Marianne Lake, lo scorso martedì:
“Se ci troviamo alla fine del ciclo? Non penso proprio. Crediamo che l’outlook sulla crescita dell’economia sia ancora forte. I consumi sono ancora solidi e in un buono stato di salute e ci aspettiamo di assistere a una crescita globale forse inferiore ma ancora solida, andando avanti”.
C’è da dire che Lake ha parlato prima della diffusione dei risultati di bilancio di JP Morgan relativi al quarto trimestre dell’anno, che hanno messo in evidenza come il colosso guidato da Jamie Dimon abbia deluso le attese sugli utili per la prima volta in 15 trimestri, e come gli accantonamenti per le perdite sui prestiti siano balzati a $1,55 miliardi, ben al di sopra degli $1,3 miliardi attesi dal consensus. E’ possibile che l’ottimismo della CFO si sia dunque un po’ smorzato.
Inoltre, per chi investe nel settore, la domanda è se il mercato abbia già scontato i profitti massicci riportati dai giganti, o se ci siano ulteriori margini di rialzo.
Bloomberg segnala che l’indice di riferimento del settore bancario, il KBW Bank Index, è balzato del 10% dall’inizio dell’anno. Tuttavia, il rally si è verificato dopo che i titoli bancari sono scivolati nel mercato toro, cedendo il 20% nel 2018, e soffrendo così la peggiore performance in sette anni. Ieri una spinta a Wall Street è arrivata proprio dal comparto, con i titoli delle banche Goldman Sachs e Bank of America che sono balzati rispettivamente del 9,5% e del 7,2% dopo la pubblicazione di utili migliori delle attese.