Eni avanza negli Emirati: maxi accordo per entrare nelle raffinerie di Adnoc
Importante passo di Eni in Medio Oriente. Nel fine settimana il gruppo petrolifero italiano ha firmato un accordo che permette al Cane a sei zampe di acquisire da Adnoc la quota del 20% della società di raffinazione Adnoc Refining. Adnoc, Eni e l’austriaca Omv hanno inoltre concordato di costituire una joint venture dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi con le stesse quote azionarie stabilite per Adnoc Refining (Omv avrà il 15%). Un accordo industriale significativo per Eni, accolto però con freddezza dal mercato: sul Ftse Mib il titolo cede lo 0,11% a 14,55 euro.
“Si tratta di un investimento strategicamente rilevante per Eni, che gli consente di entrare nel settore downstream degli Emirati Arabi Uniti e di aumentare del 35% la capacità di raffinazione globale”, sottolineano gli analisti di Fidentiis che mantengono la raccomandazione ‘buy’, con un valuation range tra 18-19 euro. Gli esperti pongono l’accento sul fatto che l’operazione “è in linea con la strategia annunciata da Eni di rendere il portafoglio complessivo del gruppo più diversificato a livello geografico, più equilibrato lungo la catena del valore, più efficiente e più resiliente per far fronte alla volatilità del mercato“. Secondo Fidentiis il punto è negativo è che “il rendimento di questo investimento dovrebbe essere relativamente basso, almeno a breve termine”.
L’INTESA
In base ai termini dell’accordo, per l’acquisizione da parte di Eni delle quote del 20% è previsto un corrispettivo in contanti pari a circa 3,3 miliardi di dollari al netto del debito netto e passibile di aggiustamenti al momento del closing, ammontare che corrisponde a un valore di impresa (enterprise value) pari a circa 3,9 miliardi di dollari (quota Eni). La società informa che il completamento dell’acquisizione è soggetto al verificarsi di alcune condizioni sospensive, inclusa l’autorizzazione da parte degli Emirati Arabi Uniti a altre autorità regolatorie.
“Questi accordi consolidano la nostra forte partnership con Adnoc – dichiara Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni -. Nell’arco di meno di un anno, siamo stati in grado di creare un hub con attività upstream d’eccellenza e una capacità di raffinazione efficiente, di grandi dimensioni e con ulteriore potenziale di crescita. Questa operazione, che ci consente di entrare nel settore downstream degli Emirati Arabi Uniti e che rappresenta per Eni un incremento del 35% della propria capacità di raffinazione, è in linea con la nostra strategia volta a rendere il portafoglio di Eni maggiormente diversificato dal punto di vista geografico, più bilanciato lungo la catena del valore, più efficiente e più resiliente rispetto alla volatilità del mercato”.
Si tratta di una delle operazioni più rilevanti mai condotte nel settore della raffinazione e riflette la dimensione, la qualità e il potenziale di crescita degli asset di Adnoc Refining, unitamente alla posizione geografica che le consente di rifornire i mercati di Africa, Asia ed Europa. Adnoc Refining opera tre raffinerie, situate nelle aree di Ruwais (Ruwais East e Ruwais West) e Abu Dhabi (Abu Dhabi Refinery), con una capacità di raffinazione complessiva che supera i 900 mila barili al giorno.
Il complesso di raffinazione di Ruwais è il quarto a livello mondiale in termini di capacità produttiva e, rimarca Eni in un comunicato, “garantisce un elevato livello di conversione grazie all’adozione delle migliori tecnologie disponibili e di uno schema di processo a elevatissima conversione. Il complesso industriale ha già dimostrato di avere un margine di raffinazione resiliente, grazie a importanti vantaggi competitivi in termini di integrazione, economie di scala, complessità ed efficienza degli impianti, vicinanza ai giacimenti upstream (che forniscono il greggio e l’alimentazione di gas naturale) e posizione baricentrica rispetto ai mercati orientali e occidentali”.
L’operazione consentirà a Eni di rafforzare ulteriormente la resilienza del proprio business di raffinazione, riducendo l’obiettivo relativo al breakeven del margine di raffinazione del 50%, a circa 1,5 dollari al barile.
Eni e Omv si uniranno ad Adnoc nel costituire una nuova partnership dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi, con le stesse quote azionarie stabilite per Adnoc Refining, creando ulteriore valore. Una volta costituita, la jv esporterà a livello internazionale i prodotti di Adnoc Refining, per un volume pari al 70% della produzione complessiva. Le forniture domestiche nell’ambito degli Emirati Arabi Uniti continueranno a essere gestite da Adnoc.