Open Fiber al lavoro per accordi commerciali con TIM. Ripa: “Non è nostro concorrente”
“Chiediamo un reale accesso alle infrastrutture di posa presenti sul territorio, ai cavidotti già realizzati da Telecom, Enel, dalle altre utility o dalle municipalizzate. Potendo usarle, potremmo cablare il territorio con minori costi e disturbo ai cittadini. Abbiamo il diritto ad accedervi, ma poi in pratica è complicato per via di procedure lunghe e scoraggianti”. Così Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Open Fiber parlando a Repubblica dopo aver incontrato il vicepresidente della Commissione europea, Andrus Ansip, e il titolare dell’Antitrust Ue Margrethe Vestager. Open Fiber, quest’anno prevede di espandere la sua rete in fibra ottica in circa 150 città e mira a raggiungere un accordo commerciale con Telecom Italia, come ha dichiarato Ripa.
Oggi Open Fiber ha accordi in Italia con Vodafone, Wind, Fastweb e Tiscali, e prevede di firmare un accordo con Sky nei prossimi mesi. All’elenco manca solo Telecom ma, assicura Ripa, non è un nostro concorrente. Sul fatto che il governo ha auspicato la presenza di una sola rete in mano a una società pubblica il numero uno di Open Fiber afferma: “Per ora è un tema annunciato ma non declinato. Credo comunque che l’emendamento al dl Fiscale approvato dal governo rappresenti il desiderio di accelerare il percorso verso la digitalizzazione, quindi verso la fibra, con incentivi che evitino la sovrapposizione degli investimenti. Nell’immediato vedo la possibilità di contribuire al raggiungimento di entrambi gli obiettivi con accordi commerciali e/o di co-investimento. Ogni altra opzione riguarda anche policy maker e azionisti”.