Preview Apple: cosa accadrà dopo warning shock di inizio anno? Determinante fattore Cina
Oggi è l’Apple Day, il giorno in cui il colosso dell’iPhone svelerà i conti del primo trimestre fiscale del 2019 a fine giornata, nelle contrattazioni afterhours di Wall Street. La trepidazione è elevata, soprattutto dopo il warning shock sul fatturato, che il gigante californiano ha lanciato all’inizio dell’anno. Un warning che ha gelato gli investitori di tutto il mondo, scatenando un’avversione al rischio tale da generare veri e propri episodi di flash crah sul mercato del forex.
Come reagiranno i mercati ai numeri che Apple si prepara a snocciolare? Le premesse non sono di buon auspicio, soprattutto se si considera che il fatturato del colosso – come confermato nello stesso allarme di inizio 2019 – dipende molto dalle vendite in Cina. E proprio le vendite in Cina stanno dando filo da torcere a tutte quelle società che puntano su quel mercato, come la stessa Nvidia, che ieri ha tramortito i mercati con un tonfo fino a -17%, e che ha motivato il taglio del suo outlook con il rallentamento delle “condizioni macroeconomiche, in particolare in Cina”.
Michael Hewson, responsabile analista presso CMC Markets UK, scrive nella sua preview sugli utili di Apple che il titolo “è riuscito a recuperare le perdite sofferte all’inizio del mese, quando Apple ha avvertito che il rallentamento della Cina avrebbe messo sotto pressione il giro d’affari stimato per il trimestre”.
Hewson ricorda che il taglio dell’outlook sul fatturato, dai $92 miliardi precedentemente attesi a $84 miliardi, ha colto di sorpresa gli investitori, “soprattutto se si considera che il trimestre che si riferisce al periodo natalizio tende a essere positivo per Apple”. (I risultati che saranno diffusi oggi sono relativi al primo trimestre fiscale del 2019, che corrisponde al quarto trimestre solare).
L’analista fa notare come “la decisione (della multinazionale) di scommettere sul suo modello più economico iPhone SE all’inizio del mese sembra confermare il fatto che le vendite stanno facendo fatica a salire e che una particolare attenzione potrebbe essere data al prezzo medio di vendita, per capire se le vendite stiano rallentando anche nella fascia alta (del mercato)”.
Viene ricordato che a novembre questo prezzo si è attestato a $793, confermando il quarto trimestre consecutivo in cui ha superato la soglia dei 700 dollari.
Di conseguenza, “un forte calo (dei prezzi medi) suggerirebbe che la domanda per i modelli più costosi (di Apple) si sta indebolendo” e che tra i consumatori si stia insinuando una certa stanchezza, anche per l’assenza di innovazioni importanti. Tra l’altro, per Hewson, ‘c’è la sensazione che Apple abbia esagerato” nel chiedere ai potenziali consumatori di spendere fino a 1000 dollari per un suo iPhone.
In attesa del verdetto utili di Apple, un articolo di Forbes ricorda che il titolo, lo scorso 2 ottobre, ha testato un record assoluto a $233,47 per azione, per poi rallentare fino ai livelli attuali, nei pressi di 156 dollari. La flessione è stata, dunque, del 33% circa.
Gli analisti prevedono che Apple comunicherà un utile per azione pari a $4,17 rispetto ai $3,89 dello stesso periodo dell’anno precedente, su un fatturato di $84,04 miliardi, in calo del 4,8% su base annua.
Nell’articolo si fa riferimento anche al “Whisper number”, ovvero alla view non ufficiale di Wall Street sugli utili: questa indica un valore superiore per l’utile per azione, pari a $4,25.
Lo scorso 1° novembre, in occasione della pubblicazione dei risultati del suo quarto trimestre fiscale, Apple aveva annunciato di prevedere per il primo trimestre fiscale del 2019 un fatturato compreso tra $89 e $93 miliardi, su un margine lordo compreso tra il 38-38,5%.
La lettera del Ceo Tim Cook del 2 gennaio scorso ha poi annunciato la brusca revisione al ribasso: le attese sono per un fatturato di $84 miliardi circa, su un margine lordo del 38% circa.