PayPal: titolo crolla fino a -18%, paga delusione mercati su guidance. Dietrofront da target account attivi
Tonfo del titolo PayPal, dopo la pubblicazione del bilancio relativo al quarto trimestre del 2021.
Le quotazioni sono crollate nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street fino a -18% scontando, oltre ai risultati di bilancio contrastati, anche la guidance sul primo trimestre del 2022, che ha deluso le attese degli analisti.
L’eps di PayPal si è attestato nell’ultimo trimestre del 2021 a $1,11 per azione, pressocché in linea con gli $1,12 per azione stimati dal consensus, secondo un sondaggio di Refinitiv.
Il fatturato è stato pari a $6,92 miliardi, meglio dei $6,87 miliardi attesi.
Per il primo trimestre la società di pagamenti elettronici e servizi finanziari ha comunicato tuttavia di prevedere un eps non-GAAP di 87 centesimi, molto al di sotto degli $1,16 previsti dal consensus.
PayPal ha aggiunto di stimare una crescita del fatturato, per il 2022, tra il 15 e il 17%, rispetto al +17,9% atteso dagli analisti.
Il ceo Dan Schulman ha riferito alla Cnbc che la società ha adottato “un approccio misurato” verso la guidance, affermando tuttavia che il fatturato dovrebbe accelerare nel corso del secondo semestre dell’anno.
PayPal ha detto di aspettarsi anche una crescita degli account tra i 15 milioni e i 20 milioni nel corso del 2022, facendo dietrofront rispetto al target di quota 750 milioni di account attivi complessivi che aveva fissato lo scorso anno.
La base di account attivi ammonta al momento a 426 milioni di unità. Il gruppo ha pagato anche il fattore eBay.
Come ha spiegato il ceo, “la transizione di eBay sta nascondendo parte della solidità del business”.
Vale la pena ricordare la storia delle due società, con eBay che rilevò PayPal 20 anni fa per gestire i pagamenti sul proprio sito.
Nel 2015, le due società si separarono e da allora eBay ha deciso di migrare dalla piattaforma di pagamento di PayPal a un sistema proprio di transazioni.
Schulman ha motivato i risultati di PayPal anche con la presenza di “fattori esogeni”, come l’inflazione, che sta pesando sulle spese per consumi, e i problemi che hanno colpito le catene dell’offerta e che hanno “impattato in modo sproporzionato” i pagamenti cross-border.
Occhio alle indiscrezioni che sono circolate nelle ultime settimane, confermate dal portavoce della società al sito Coindesk, secondo cui PayPal starebbe considerando l’ipotesi di lanciare un proprio stablecoin, espandendosi nel settore delle criptovalute.
Nel novembre del 2020, PayPal fece il suo ingresso nel cripto-universo, annunciando il via a un servizio che avrebbe consentito a tutti i titolari di account PayPal idonei negli Stati Uniti di acquistare Bitcoin, Ethereum, Bitcoin Cash e Litecoin. L’anno scorso, nel mese di agosto, PayPal Holdings ha poi reso nota la decisione di consentire anche ai suoi clienti del Regno Unito di acquistare, vendere e detenere Bitcoin e altre criptovalute, sancendo la prima espansione globale del suo servizio sulle criptovalute al di fuori degli Stati Uniti.