Confesercenti: dati fiducia dell’Istat mostrano i timori delle imprese. “Bisogna agire”
Da una parte l’approvazione della manovra che sembra aver restituito un po’ di fiducia alle famiglie, ma dall’altra il rallentamento economico in atto, internazionale ed italiano, spaventa le imprese. Così scrive oggi Confesercenti commentando le rilevazioni Istat sul clima di fiducia di consumatori ed imprese a gennaio, diffuso oggi dall’Istat.
Secondo l’associazione proprio le imprese oggi iniziano a temere che l’attuale fase di stagnazione possa precipitare in una nuova recessione, a partire dai consumi interni. Per essere, “nel complesso e al di là di sfumature congiunturali, non emerge una decisa prospettiva di miglioramento, ma piuttosto di attesa e di moderato pessimismo, almeno a breve, con un indice di fiducia in discesa a gennaio per il settimo mese consecutivo” scrive Confesercenti. A mostrare un pò di ottimismo, il settore turistico segnando un incremento di 8 punti, così anche il commercio torna a mostrare una dinamica discendente (circa due punti in meno) sia per la grande distribuzione sia per la distribuzione tradizionale, confermando la frenata dei consumi iniziata nel 2018, dovuta in parte al deterioramento della fiducia dei consumatori.
“Al di là di commercio e turismo, però, il clima si deteriora per quasi tutti i settori di attività. Un accumulo di incertezza che riflette le difficoltà del Pil ed una manovra che non sembra essere sufficiente a contrastare la fase di rallentamento dell’economia” così Confesercenti che lancia una appello. “Bisogna agire: la sfiducia rappresenta uno dei principali ostacoli alla crescita e deve essere assolutamente spazzata via con interventi mirati. A partire dal fisco e dal credito, sempre più stretto per le imprese, in particolare per quelle di minori dimensioni: uno dei principali motori dell’economia purtroppo bloccato da anni, che occorre far ripartire quanto prima”.