Borsa Tokyo -1%: pesano tensioni geopolitiche e timori economia Usa. Futures Nasdaq -2% con crollo Facebook
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la giornata di contrattazioni in calo dell’1,06% a 27.241,31 punti, scontando le tensioni geopolitiche e i timori di un rallentamento dell’economia americana.
Bene invece la borsa di Singapore, in rialzo di oltre il 2%, e anche il Kospi della borsa di Seoul (+1,92%).
Diversi mercati in Asia, incluse le borse di Shanghai e Hong Kong, rimangono chiusi per le festività del Capodanno lunare cinese. La borsa di Sidney scende dello 0,14%.
Rimane protagonista l’escalation delle tensioni geopolitiche, con il fattore Ucraina, dopo che fonti americane vicine alla Casa Bianca hanno riportato che l’amministrazione Biden ha deciso di inviare ulteriori truppe in Polonia, Germania e Romania, a fronte delle forti tensioni con la Russia di Vladimir Putin.
Il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, ha reagito alla notizia, parlando di misura “ingiustificata, distruttiva, che aumenta le tensioni militari e riduce il campo per le decisioni politiche”.
Preoccupazioni per l’economia Usa, dopo la pubblicazione, ieri, del pessimo dato arrivato dal fronte macro, relativo all’occupazione del settore privato. Dal rapporto, stilato da ADP, è emerso che, nel mese appena concluso, l’occupazione del settore privato non è cresciuta, bensì scesa nel mese di gennaio. A sorpresa, le aziende americane non hanno creato nuovi posti di lavoro, ma li hanno tagliati, per la prima volta in più di un anno: colpa della variante Covid Omicron, che ha frenato il ritmo delle assunzioni. Le buste paga del settore privato sono scese così a gennaio di 301.000 unità, facendo decisamente peggio di quanto atteso dal consensus, che aveva previsto una crescita di 200.000 unità.
Il dato attesta il forte dietrofront dell’occupazione Usa, rispetto alla crescita di dicembre, tra l’altro rivista al ribasso, pari a +776.000 unità. E’ la prima volta dal dicembre del 2020 che la società ADP comunica una crescita negativa dell’occupazione.
Il rapporto suona come un campanello di allarme per il mercato del lavoro Usa, in vista dell’attesissimo market mover più cruciale della settimana per Wall Street e l’azionario globale: il report occupazionale di gennaio, che sarà diramato dopodomani, venerdì 4 febbraio.
Venerdì scorso la Casa Bianca ha avvertito che i numeri del report di dopodomani potrebbero essere colpiti dagli effetti della diffusione della variante del Covid Omicron. Gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono un aumento dei posti di lavoro di appena 178.000 nuove unità, a fronte di un tasso di disoccupazione stabile al 3,9%.
In ogni caso Wall Street ieri ha chiuso in territorio positivo, anche se ora i futures Usa sono in rosso, con quelli sul Nasdaq che capitolano di oltre il 2%, sulla scia del pesante scivolone di Facebook (Meta), seguito alla pubblicazione della trimestrale e all’annuncio di una guidance che non è piaciuta ai mercati.
Il titolo crolla di quasi il 23%. I futures sul Dow Jones scendono dello 0,10% e quelli sullo S&P 500 arretrano dello 0,96%.