Notizie Valute e materie prime Oro: un inizio d’anno brillante, ecco perché il prezzo rimarrà nei pressi di 1.300 dollari anche nei prossimi mesi

Oro: un inizio d’anno brillante, ecco perché il prezzo rimarrà nei pressi di 1.300 dollari anche nei prossimi mesi

6 Febbraio 2019 16:35

Il 2019 è iniziato in maniera brillante per l’oro, con i prezzi che sono tornati a salire. Le sue performance nel primo mese del 2019 sono state del +3,5%. Un inizio anno così forte per il metallo giallo non si vedeva dal 2016. Tutto grazie alla sua nomea di bene rifugio, che è scattata con i mercati innervositi per la disputa tariffaria ancora irrisolta tra Stati Uniti e Cina, la confusione suscitata dalla Brexit e i lunghi disordini sociali in Francia. Senza contare l’abbassamento delle prospettive di crescita globale, lo shutdown e l’intenzione della Fed di rallentare il ritmo della sua politica di normalizzazione per l’anno in corso.

Incognite, almeno alcune, che potrebbero però trovare una evoluzione positiva nei prossimi mesi con una conseguente distesa degli animi da parte degli investitori. E allora cosa aspettarsi dal prezzo dell’oro nei prossimi mesi? Secondo alcuni esperti il metallo giallo manterrà una certa solidità. “L’oro continuerà ad apprezzarsi, almeno fino a quando la controversia commerciale tra Stati Uniti e Cina non sarà risolta – risponde Névine Pollini, senior commodity analyst di Union Bancaire Privée (UBP) – E se anche si raggiungesse un accordo sul fronte della guerra commerciale, il dibattito sul tetto massimo del debito degli Stati Uniti si riaccenderà presto, poiché l’attuale limite del debito sarà raggiunto entro l’1 marzo”. In questo contesto, i prezzi dell’oro potrebbero rimanere positivi per i mesi a venire, resistendo intorno ai 1.300 dollari, secondo l’esperto di UBP.

Ma non solo per queste ragioni. A sostenere le performance dell’oro sarà anche la sua funzione di asset monetario e riserva strategica delle principali banche centrali del mondo, in particolare ad Est, che sembra stia ritornando a dettare i driver di crescita dei prezzi. Le banche centrali hanno aumentato le proprie riserve di 651,5 tonnellate nel 2018. Il secondo aumento totale annuo più alto mai registrato nella storia moderna. L’istituzione internazionale più importante nel settore dell’oro fisico, il World Gold Council, ha rilasciato le analisi sui numeri dell’ultimo trimestre 2018: gli asset under management (AUM) degli ETF in Europa continuano ad infrangere i massimi storici dalla loro introduzione. A dicembre il totale della massa gestita in oro dagli ETF europei è stata di circa 1.100 tonnellate di oro. “Il ritorno dell’oro nei portafogli degli investitori e negli asset delle banche centrali racchiude un potenziale enorme per il suo apprezzamento“, sottolinea Giacomo Andreoli, amministratore delegato di Confinvest.