Decreto risarcimento risparmiatori, Di Maio: ‘Resistenze Ue? Ce ne freghiamo altamente’
Focus sul decreto varato dal governo M5S-Lega per risarcire i risparmiatori cosiddetti azzerati. Oggi il ministro dell’economia Giovanni Tria volerà a Bruxelles, in occasione della riunione dell’Eurogruppo, per cercare di convincere i ministri delle finanze europei e in seguito la Commissione Ue sulla legittimità del fondo per gli indennizzi.
Così l’associazione vittime del salva banche da Vicenza:
“Oggi Salvini e Di Maio hanno ribadito che qualunque sia il giudizio della Commissione il governo erogherà i rimborsi. Ma davvero ci vogliamo raccontare che con una procedura di infrazione una commissione ministeriale si prenderà la responsabilità di erogare 1,5 miliardi di euro, esponendosi a una richiesta di risarcimento di danno erariale per colpa grave dalla Corte dei Conti?”. Commissione scettica dunque sull’esito della prossima battaglia che il governo M5S-Lega si appresta a combattere.
Ma così ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, in occasione dell’assemblea degli ex soci della Pop Vicenza:
Noi abbiamo messo nella legge di bilancio i soldi a fine anno, siamo al 9 febbraio, questa è la settimana in cui si scrivono i decreti e si erogano i soldi”.
“Sappiamo che ci sono resistenze dell’Unione europea: ce ne faremo una ragione. Questa gente ha diritto ai suoi soldi. Sono i loro, non sono di qualcun altro. Hanno ragione, è passato tanto tempo ma in otto mesi e mezzo abbiamo fatto quel che gli altri non avevano fatto per anni”.
“Ogni volta che affrontiamo i problemi della concorrenza o i risarcimenti ci arrivano lettere dalla Commissione europea che dicono che dobbiamo preferire delle regole che, guarda caso, favoriscono sempre i più forti – ha continuato Di Maio – Come abbiamo detto prima con Matteo, ce ne freghiamo altamente. E dico un’altra cosa: ormai mancano tre-quattro mesi, questa Europa è finita, e queste lettere non arriveranno più. Siamo uno Stato sovrano che difende il risparmio, come dice la Costituzione e non difende le banche”.