Bankitalia: Tria prende le distanze da Di Maio-Salvini. Asse con Mattarella per riconfermare Signorini?
“L’indipendenza di Bankitalia va difesa, mi sono già espresso”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria blinda Palazzo Koch dopo gli attacchi dei due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che hanno parlato della necessità di azzerare i vertici di Bankitalia e Consob.
Ore cruciali per alcuni membri di Bankitalia. Oggi scade l’incarico del vicedirettore generale Luigi Federico Signorini, mentre il 10 maggio scadranno i termini per l’altro vicedirettore generale di Bankitalia Valeria Sannucci e per il direttore generale Salvatore Rossi.
Il Corriere della Sera ricorda che la legge prevede che le nomine nel direttorio, salvo quella del governatore, siano indicate dal Consiglio superiore della stessa Banca d’Italia e confermate con un decreto del presidente della Repubblica — «promosso» dal premier Giuseppe Conte e da Tria — una volta «sentito il Consiglio dei ministri».
“Dunque il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha diritto di confermare le nomine in direttorio anche se il parere del Consiglio dei ministri fosse negativo. E il governo non può indicare persone di sua preferenza. Se però semplicemente bloccasse le procedure di nomina omettendo di inviare al Quirinale un proprio parere sui nomi designati, violerebbe la legge italiana e le regole europee che garantiscono l’indipendenza delle banche centrali come condizione perché esse funzionino. La pressione da Bruxelles e da Francoforte sull’Italia, a quel punto, diverrebbe ogni giorno più forte”.