News Notizie Notizie Italia Tav bocciata, pubblicata analisi costi-benefici: redditività fortemente negativa

Tav bocciata, pubblicata analisi costi-benefici: redditività fortemente negativa

12 Febbraio 2019 11:46

“L’analisi condotta mostra come, assumendo come dati di input relativamente alla crescita dei flussi di merce e dei passeggeri e agli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici redatta nell’anno 2011, il progetto presenta una redditività fortemente negativa”. Queste le conclusioni dell’Analisi Costi-Benefici sulla Tav resa nota online.

“Qualora si faccia riferimento a stime di crescita della domanda e di modifica della ripartizione modale più realistiche, gli effetti complessivi del progetto durante gli anni di esercizio, escludendo cioè il costo di investimento, risultano pari a 885 milioni”.

Il No alla Tav viene spiegato con la somma di due componenti di segno opposto:

“La prima, relativa ai flussi di merci, determina un effetto negativo pari a 463 milioni. Tale risultato è la conseguenza del fatto che, nelle condizioni complessive esistenti sugli itinerari di interesse per il progetto, lo spostamento modale dalla strada alla ferrovia risulta essere socialmente inefficiente. Il beneficio economico conseguente alla possibilità di instradare treni lunghi e pesanti sull’itinerario ‘di pianura’ reso possibile dall’opera in esame, sommato alla riduzione delle esternalità negative risulta minore della perdita di accise e di pedaggi. Il risultato negativo è fortemente influenzato anche dal fatto che i flussi di traffico su ferrovia esistenti – ossia quelli che con certezza godrebbero della riduzione dei costi operativi – sono di entità molto modesta sia in termini assoluti sia rispetto a quelli che dovrebbero cambiare modo”.

“La seconda, relativa ai passeggeri, determina un beneficio positivo pari a 1,3 miliardi. Considerato che i costi attualizzati di investimento ‘a finire’ e gestione dell’opera assommano a 7,9 miliardi, il ‘valore attuale netto economico’ ossia la perdita di benessere – differenza tra costi sostenuti e benefici conseguiti – conseguente alla realizzazione dell’opera risulta pari a 7 miliardi”.