Miracolo palladio, ormai vale più dell’oro: +70% da agosto, sfonda la soglia di $1.500
Rally per le quotazioni del palladio, con i prezzi che sfondano al rialzo la soglia di $1.500 l’oncia. Le quotazioni estendono la fase di rialzi scatenata dai forti timori sull’offerta del metallo, che i produttori di auto si stanno affannando ad accumulare, per non farsi trovare impreparati ai controlli sulle emissioni inquinanti.
Il prezzo del palladio ha superato ormai da mesi quello dell’oro, che si aggira attorno ai $1.300 l’oncia, con una corsa pari a +70% rispetto all’agosto dello scorso anno.
Gli analisti sono sempre più bullish sul metallo, soprattutto in vista delle nuove regole varate dopo lo scandalo dieselgate esploso nel 2015.
Alta dunque la domanda per il palladio, in una situazione in cui, sulla scia della normativa più severa volta a garantire la tutela dell’ambiente, i consumatori stanno abbandonando sempre più i veicoli diesel per le automobili a benzina, caratterizzate da un utilizzo maggiore del metallo per i convertitori catalitici.
Bloomberg sottolinea come le aspettative di una richiesta maggiore del metallo apporteranno benefici soprattutto ai fornitori di Russia e Sud Africa.
Oggi il prezzo del contratto spot sul palladio scambiato a Londra è salito di quasi +2% fino a $1.505,46 l’oncia, per poi rallentare il passo attorno a $1.501 l’oncia.
I prezzi si apprestano a concludere il settimo mese consecutivo di rialzi. La sessione si conferma comunque positiva anche per l’oro – che è balzato al record degli ultimi 10 mesi – così come anche per l’argento e il platino.
Così Carlo Alberto De Casa, capo Analista di ActivTrades:
“Gli investitori stanno mostrando un grande appetito per l’oro e il prezzo sta reagendo di conseguenza, schizzando al suo livello più alto in 12 mesi. Le aspettative di una Fed accomodante e l’ottimismo che circonda i colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti stanno spingendo il lingotto verso l’alto. L’oro sta ora affrontando alcune resistenze molto forti: a $ 1.350 abbiamo il picco del 2018, mentre solo il 2% più su è il livello raggiunto subito dopo il voto sulla Brexit nell’estate del 2016. In questo scenario, sarà fondamentale vedere gli sviluppi una volta che l’oro attacca queste resistenze. Visto il lungo rally, l’oro potrebbe dover prendere un po di fiato, almeno dopo il suo primo tentativo di superare questi livelli. In effetti, il lingotto potrebbe subire una pausa di consolidamento quando si trova ad affrontare quota $1.350 e $1.360, ma la tendenza principale rimane chiaramente rialzista per l’oro”.
David Madden, Market Analyst presso CMC Markets UK, fa notare che “i metalli hanno avuto una buona corsa questa settimana. L’oro ha raggiunto il massimo di 10 mesi, il palladio ha toccato un altro massimo storico e il rame ha toccato un livello non visto dal luglio 2018″. Sicuramente ha inciso il fattore valutario, nel senso che “il calo del biglietto verde ha aiutato le materie prime a salire più in alto”.
La nota degli analisti di Mps Capital Services mette infine in evidenza che “il palladio (2,1%) è salito per la seconda settimana consecutiva, registrando un nuovo massimo storico su timori di scorte in forte calo quest’anno”.
Tornando all’articolo di Bloomberg, occhio alle previsioni di Citigroup, che questo mese ha comunicato di ritenere che la corsa del palladio continuerà, avvertendo contestualmente che, sul mercato, l’equilibrio tornerà solo con uno shock della domanda, che potrebbe far volare i prezzi anche fino a $1.600.