Piazza Affari chiude senza verve, tonfi pesanti per Prysmian e Juventus
Chiusura con segno meno per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,47% a quota 20.209,72 punti. In attesa del giudizio di Fitch in arrivo domani dopo la chiusura dei mercati, gli investitori si sono concentrati su alcune storie societarie con i tonfi di Prysmian e Juventus. Dal fronte macro ancora deboli riscontri dalla congiuntura dell’area euro. A febbraio, secondo la lettura preliminare, l’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona si è attestato a 49,2 punti dai 50,5 punti precedenti. Si tratta dei livelli più bassi degli ultimi 69 mesi, quasi 6 anni.
Giovedì nero per Prysmian. Il progetto WesternLink continua a tormentare Prysmian che ha chiuso in calo del 9,5%. Questa volta un nuovo problema è stato riscontrato durante la trasmissione di energia e che ha determinando la temporanea interruzione del sistema. Il collegamento WesternLink era operativo dal 16 ottobre scorso con una capacità di trasferimento di energia di 2250 MW da Scozia a Inghilterra e galles. Prysmian informa che è impegnata a risolvere il problema nel più breve tempo possibile, con il minimo impatto possibile. Nuovi minimi per Prysmian che è arrivata a cedere il 10,5% scivolando sotto quota 17 euro, sui minimi dallo scorso 4 gennaio. A pesare è il problema riscontrato durante la trasmissione di energia e che ha determinando la temporanea interruzione del sistema. Il collegamento WesternLink era operativo dal 16 ottobre scorso con una capacità di trasferimento di energia di 2250 MW da Scozia a Inghilterra e Galles.
Il nuovo intoppo su WesternLink ha indotto Mediobanca Securities a ridurre il giudizio a neutral dal precedente outperform. “La questione di WesternLink è tornata – rimarcano gli analisti della merchant bank di piazzetta Cuccia – mentre la ragione e l’impatto di una nuova colpa non sono noti, la preoccupazione principale riguarda le implicazioni negative che la questione potrebbe avere sulla reputazione e sul track record. L’intoppo potrebbe potenzialmente ridurre in futuro la competitività della società nel mercato sottomarino redditizio”. Mediobanca ha ridotto il prezzo obiettivo a 21,3 euro.
Molto male anche il titolo Juventus crollato dell’11,1% dopo la debacle nell’andata degli ottavi di Champions League (sconfitta 2-0 a Madrid contro l’Atletico). I bianconeri, che quest’anno risultavano tra i favoriti alla vittoria finale, rischiano quindi di uscire anzitempo dalla massima competizione continentale. Il ritorno degli ottavi è previsto il 12 marzo a Torino.
Inverte la rotta Tenaris (+1,7%), dopo un avvio sottotono sulla scia dei deludenti riscontri 2018. Il gruppo dei cavi ha chiuso il quarto trimestre del 2018 ricavi pari a 2,1 miliardi di dollari, in aumento del 32% rispetto al corrispondente trimestre del 2017 e dell’11% rispetto ai tre mesi prima, mentre l’utile netto è salito del 39% a 225 milioni di dollari, sotto il consensus che era di 247,2 mln. L’ebit trimestrale è stato di 179 milioni (+6%), anche in questo caso sotto i 286,9 milioni del consenso.
Forte attesa per il nuovo piano di Telecom Italia (-1,6%) che è stato discusso oggi dal cda della tlc e verrà reso noto domani. Le ultime indicazioni vedono il cda odierno valutare anche la proposta del Comitato rischi di nuove svalutazioni, che toccano tra l’altro, secondo quanto risulta a Radiocor, la controllata dei cavi sottomarini Sparkle. Fonti finanziarie parlano di una cifra fino a qualche centinaia di milioni di euro. Lo scorso novembre Telecom fu costretta a maxi svalutazioni degli avviamenti per due miliardi di euro.