Notizie Notizie Italia Telecom Italia: Vivendi pronto a creazione rete unica con Open Fiber

Telecom Italia: Vivendi pronto a creazione rete unica con Open Fiber

25 Febbraio 2019 16:11

Seduta sostanzialmente piatta quella di oggi per Telecom Italia con il titolo che si mantiene a quota 0,54 euro, sui massimi di due mesi dopo aver messo a segno venerdì un rialzo dell’1,6%.

Dopo l’annuncio del nuovo piano industriale e della partnership con Vodafone sulla condivisone della rete, oggi l’attenzione torna sulla governance in vista dell’assemblea del prossimo 29 marzo. Nel fine settimana Vivendi, con una nota e un dossier di 48 pagine (un ‘white paper’ intitolato ‘Restituire Valore a Telecom Italia’) ha ufficializzato la richiesta di revoca dei cinque consiglieri in quota Elliott.

“Vivendi ritiene che solo un consiglio di amministrazione di questo tipo avrà la credibilità e la fiducia di tutti gli azionisti per analizzare obiettivamente tutte le priorità strategiche e industriali, comprese quelle per il futuro della rete fissa di Telecom Italia”, si legge nel documento. Il progetto della rete unica Tim-Open Fiber, sostenuto dal governo ma che divideva i due principali azionisti Vivendi ed Elliott, ottiene quindi una prima ufficiale disponibilità dai francesi.

“La rete fissa di Telecom Italia è fondamentale per la creazione di valore” secondo Vivendi, che si mostra pronta “a supportare la fusione di Open Fiber con Tim nel caso in cui le condizioni siano corrette ed eque da un punto di vista operativo, finanziario e normativo e supervisionate da un cda composto in maggioranza da amministratori indipendenti”, si legge nel dossier.

I francesi spiegano che sosterranno non solo modelli di business alternativi di rete fissa, ma anche “iniziative di riduzione del debito, potenziale vendita di asset non strategici, semplificazione della struttura del capitale e distribuzione dei dividendi”. Cedola che non arriva dal 2014, ma indicata come obiettivo anche dall’amministratore delegato Luigi Gubitosi.

Analisti cauti in vista dell’assemblea del 29 marzo

Lo scorso giovedì, dopo la chiusura dei mercati, Telecom Italia ha reso noto sia i risultati al 31 dicembre 2018 sia il nuovo piano industriale 2019-21. In un report datato 25 febbraio, gli analisti di Credit Suisse hanno confermato la raccomandazione neutral e fissato il prezzo obiettivo a 0,50 euro (0,54 euro il prezzo di chiusura di venerdì).

“Manteniamo invariato il nostro rating per riflettere la continua mancanza di chiarezza strategica, data la disputa in corso per il consiglio di amministrazione” spiega Credit Suisse che però ha gradito diversi elementi del nuovo piano industriale “in particolare l’attenzione all’execution e all’accordo con la rete Vodafone”. Tuttavia, continuano gli esperti “i benefici appaiono visibili solo a posteriori e la maggior parte dei piani precedenti non hanno dato i risultati attesi”.

Un possibile accordo sulla rete di Telecom Italia avrebbe “un potenziale effetto rialzista (ad esempio, la creazione di un monopolio della rete fissa) o rischio di ribasso (ad esempio, condizioni sfavorevoli per la fusione con Open Fiber) e alla fine dipenderà da quale tipo di operazione potrebbe essere effettuata”.