Per Campari brusca frenata in Borsa, paga conti 2018 sotto attese
Brusca virata al ribasso a Piazza Affari per Campari, dopo i conti 2018 inferiori alle attese. Il titolo del gruppo italiano attivo nel settore beverage è scivolato sotto la soglia deli 8 euro, mostrando ora una flessione di circa il 6% a 7,97 euro e collocandosi sul fondo del Ftse Mib.
Attorno alle 12, quando Campari alza il velo sui conti 2018 scattano le vendite. Nel dettaglio, i risultati vedono l’utile netto del gruppo calare di quasi il 17% a 296,3 milioni di euro, mentre il risultato netto del gruppo rettificato ha raggiunto quota 249,3 milioni (+6,8% rispetto al 2018), mancando però le aspettative degli analisti pari a 253 milioni. In discesa anche il risultato operativo (Ebit) che si è attestato a 380,7 milioni (-3,5%), mentre su base adjusted è stato di 378,8 milioni, leggermente inferiore ai 379,1 milioni indicati dal consensus. Delude il mercato anche il dato relativo all’Ebitda rettificato, pari a 432,6 milioni, a fronte dei 434,5 milioni del consensus.
Le vendite 2018 sono state pari a 1,71 miliardi di euro, centrando le previsioni degli analisti. La crescita organica del fatturato è stata del 5,3%, mentre la variazione totale del -2,4%, tenuto conto degli effetti cambio e perimetro. La società spiega che il mix delle vendite è stato positivo, trainato dai principali brand a priorità globale e regionale nei principali mercati sviluppati, che ha portato a un’espansione del margine lordo pari a +120 punti base, nonostante l’impatto negativo sia del prezzo dell’agave che del business dello zucchero. L’indebitamento finanziario netto ammonta a 846,3 milioni al 31 dicembre 2018, in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2017 (981,5 milioni), grazie alla positiva generazione di cassa, alla vendita di business non strategici, al netto dell’acquisizione di Bisquit, e dopo il pagamento del dividendo e dell’acquisto di azioni proprie. Quanto alla cedola, il cda propone la distribuzione di un dividendo da 0,05 euro per azione, “in linea con l’anno precedente”.
Guardando al 2019, le previsioni rimangono bilanciate in termini di rischi e opportunità in un contesto caratterizzato da persistente incertezza macroeconomica e volatilità delle valute, in particolare nei mercati emergenti. Bob Kunze-Concewitz, amministratore di Campari, afferma: “Prevediamo che l’attuale trend favorevole della performance organica del business possa proseguire, mentre continuiamo a fronteggiare le sfide provenienti dall’aumento del prezzo d’acquisto dell’agave. Nonostante ciò, rimaniamo fiduciosi circa il conseguimento di una performance positiva nel 2019 per i principali indicatori organici, trainata dalla continua sovra performance dei principali brand a priorità globale e regionale a elevata redditività nei mercati chiave del gruppo”.