Euforia su Peloton: dopo il tonfo storico del titolo, la società di fitness finisce nel mirino di Amazon e Nike
Boom di buy sul titolo Peloton, che schizza di oltre il 30% a Wall Street dopo alcune voci di mercato secondo cui sia Amazon che Nike starebbero considerando l’eventualità di acquistare la società di New York, produttrice di attrezzature fitness, tra i titoli Winner del 2020, ‘grazie’ alla pandemia Covid-19.
I tempi d’oro, per Peloton, sono un ricordo lontano: con il reopening dell’economia globale dovuto alle vaccinazioni, gli amanti del fitness sono tornati ad allenarsi in palestra, lasciandosi alle spalle le attività indoor e stay at home.
I risultati si sono visti in Borsa, con le quotazioni che viaggiano oggi a un livello inferiore di oltre l’80% dai massimi del 2021.
In corrispondenza di un valore pari a $24,60 per azione, Peloton è valutata oggi appena 8 miliardi di dollari, con la recente ondata di sell off ha reso la società una preda sicuramente appetibile.
Storico è stato il crollo di fine gennaio, quando le quotazioni sono scivolate del 24% in una sola sessione, scontando la pubblicazione dei risultati preliminari di bilancio.
In quell’occasione, la società ha reso noto che il fatturato relativo al suo secondo trimestre fiscale terminato il 31 dicembre scorso ammonterà a un valore compreso nel suo range precedente di previsioni. Meno rassicurante l’outlook sugli abbonamenti: Peloton ritiene che, nel trimestre, il numero totale degli abbonati sia salito a 2,77 milioni di persone connesse, un numero inferiore rispetto alla forchetta compresa tra 2,8 milioni e 2,85 milioni di iscritti che aveva stimato.
I risultati ufficiali arriveranno nella giornata di domani, martedì 8 febbraio.
Da segnalare che, per “persone connesse”, si intendono gli appassionati di fitness che possiedono un’attrezzatura Peloton e che, al tempo stesso, pagano un abbonamento mensile per accedere ai contenuti digitali offerti online dal gruppo.
Gli smobilizzi sono stati tali da far capitolare il valore del titolo al di sotto del prezzo di collocamento dell’Ipo con cui il gruppo era sbarcato in Borsa, nel 2019.
Indicativo un grafico di Bloomberg dal titolo “End of an Era” ovvero “Fine di un’era”, in cui venivano mostrate le performance dei titoli Covid Winner del 2020, ovvero di Peloton, ma anche di Netflix.
Basti pensare che nel 2020 Peloton era balzata di ben +368%, per poi arretrare del 76% nel 2021, chiudendo la sessione del 31 dicembre scorso a $35,76, attorno ai livelli del maggio del 2020.
La caduta del titolo, proseguita fino a portare l’azione a scivolare sotto il prezzo dell’Ipo, pari a 29 dollari, era stata tale che, il mese scorso, l’investitore attivista Blackwells Capital aveva pubblicato una lettera, chiedendo alla società di licenziare il co-fondatore e numero uno John Foley e di mettersi contestualmente in vendita.
Nella missiva, Blackwells aveva identificato come possibili acquirenti Apple, Walt-Disney e Nike.
Nelle ultime ore, il Wall Street Journal ha fatto anche il nome di Amazon che, secondo alcune fonti, sarebbe in contatto con i consulenti di Peloton per valutare la possibilità di un accordo.
Il Financial Times ha reso noto che anche Nike starebbe considerando l’opzione di presentare un’offerta separata per inglobare Peloton tra i suoi asset, precisando che né Nike né Amazon avrebbero però avviato trattative dirette con la società di fitness.
Focus sul commento di Dan Ives, analista di Wedbush, secondo cui un’offerta da parte di Apple avrebbe un senso da un punto di vista strategico, visto che il colosso dell’iPhone si sta focalizzando su diverse iniziative rivolte alla salute.