Notizie Notizie Mondo Debito emergente: nel 2019 si creerà contesto favorevole per questi quattro validi motivi

Debito emergente: nel 2019 si creerà contesto favorevole per questi quattro validi motivi

13 Marzo 2019 16:19

Se il 2018 è stato un anno difficile per tutti gli asset rischiosi, incluso il debito dei mercati emergenti le cose potrebbero migliorare nel 2019. Così Marcelo Assalin, Head of Emerging Market Debt di NN Investment Partners secondo cui è probabile che buona parte di questi fattori di rischio si dissiperanno nel 2019, creando un contesto favorevole per il debito emergente”.

L’analista in particolare individua ben quattro motivi per cui puntare sul debito emergente. In primo luogo per i rendimenti totali: nel complesso difatti, sostiene Assalin, per il segmento del credito sovrano emergente si prevede un rendimento totale in dollari compreso tra il 7 e il 10% nel 2019. In secondo luogo gli investitori dovrebbero puntare sul debito emergente perché con un rendimento del 7,6%, le valutazioni del debito di frontiera in valuta forte appaiono interessanti e reggono bene il confronto con l’Emerging Market Bond Index. Il nostro scenario di base – sottolinea l’esperto di NN IP – prevede rendimenti elevati a una cifra che potrebbero raggiungere la doppia cifra. Posizioni di sovrappeso vengono espresse su Zambia, Costa d’Avorio, Pakistan e Argentina, possibili destinatari di un forte sostegno da parte dell’FMI nel 2019.

Gli ultimi due buoni motivi per cui puntare sul debito emergente si riferiscono rispettivamente al dollaro e al settore energetico. Una flessione del dollaro dovrebbe avvantaggiare le valute emergenti nel prosieguo dell’anno sottolinea l’esperto che si dice positivo su Argentina e Turchia, un approccio giustificato dal sensibile calo del peso argentino e della lira turca nel 2018. Per quanto concerne il debito societario emergente, occorre guardare al settore energetico nel primo semestre 2019. Ci aspettiamo rendimenti al 6-8% e che l’asset class continui a crescere nel 2019 rispetto all’attuale valore di oltre 1.000 miliardi di dollari, portando a una maggiore varianza delle correlazioni e della dispersione rispetto agli spread sovrani dice l’analista. “Ci aspettiamo che la crescita economica si avvicini al potenziale con una ripresa del differenziale di crescita tra mercati emergenti e sviluppati” conclude Assalin.