Mps: titolo sfiora rally +9% con arrivo Lovaglio e post conti. Barclays più ottimista su utili 2022
Boom di buy sul titolo Mps, con la Borsa che promuove la decisione del Tesoro – maggiore azionista con una quota del 64% – di defenestrare Guido Bastianini e inaugurare la nuova era di Luigi Lovaglio, ex UniCredit e CreVal.
Il titolo del Monte dei Paschi arriva a sfiorare un rally pari a +9%.
Oltre ad annunciare il cambio di guardia, il cda del Monte ieri ha diffuso ieri i risultati di bilancio del 2021 e del quarto trimestre del 2021.
Gli analisti di Barclays commentano la trimestrale, mettendo in evidenza tre “fattori principali” che vengono considerati promettenti: 1) il fatto che il costo della raccolta continui a scendere, a sostegno del NII, ovvero del margine di interesse. 2) il controllo sui costi, che viene considerato visibile (nonostante Bastianini sia stato silurato, tra i motivi, proprio per non essere riuscito a far scendere in modo significativo i costi, in particolare il rapporto tra costi e ricavi (cost-income). 3) lo shortfall di capitale è limitato, il che lascia pensare che l’aumento di capitale servirà principalmente per migliorare la divisione commerciale (della banca senese)”.
C’è da dire che Barclays rimane underweight sul titolo, a causa dell’incertezza sull’aumento di capitale:
l’operazione da 2,5 miliardi di euro, secondo il piano industriale firmato dall’ormai ex ceo Bastianini, era prevista per il 2022. Tuttavia l’arrivo del nuovo AD Lovaglio potrebbe tradursi nella necessità di apportare modifiche al piano, con il rischio di far slittare il rafforzamento patrimoniale.
Detto questo, secondo gli analisti del colosso bancario britannico, “a nostro avviso, un piano industriale più credibile fornirebbe una base più solida per la realizzazione dell’aumento di capitale annunciato”.
Barclays ha così rivisto al rialzo in modo significativo l’outlook sull’utile netto del 2022 su base adjusted (soprattutto per gli LLP -loan loss provisions, ovvero per gli accantonamenti sulle perdite sui crediti, che vengono attesi a un livello inferiore), così come ha rivisto in modo marginale l’utile netto del 2022 e del 2023 su base adjusted, rispettivamente del 4% e del 3%, a causa del fatturato più alto e dei costi più bassi.
Per l’anno 2022, gli analisti stimano ora un utile netto su base adjusted pari a 384 milioni di euro, rispetto ai 306 milioni attesi in precedenza; per il 2023 e il 2024 l’utile netto è atteso rispettivamente a 510 e 674 milioni, rispetto alle previsioni precedenti, rispettivamente pari a 491 e 654 milioni di euro.
Il target sul prezzo rimane invariato a 1 euro.
Mps ha chiuso l’esercizio 2021 con un utile netto di 310 milioni di euro, a fronte di una perdita di 1,687 miliardi del 2020. E’ il miglior risultato riportato dal Monte dei Paschi di Siena dal 2015. Ma nel quarto trimestre del 2021 la banca senese ha sofferto una pari a 79 milioni, rispetto alla perdita attesa di 31 milioni di euro.
Il Monte dei Paschi potrebbe accusare inoltre uno shortfall, ovvero una carenza di capitale, pari a 150 milioni di euro nel 2022.
La nota ha precisato che, “rispetto alle stime formulate nel bilancio 2020, che evidenziavano uno shortfall già a partire dal primo trimestre 2021 con una crescita a 1,5 miliardi all’inizio di quest’anno, anche a dicembre 2021, come nei trimestri precedenti, non è emerso alcuno shortfall”.
Tuttavia, nell’orizzonte dei prossimi dodici mesi, e “nell’ipotesi che l’aggiornamento dei modelli interni alle linee guida dell’Eba si concluda entro la fine dell’esercizio 2022, potrebbe emergere uno shortfall di 150 milioni”. Monte dei paschi ha comunicato anche su richiesta della Consob che, nel primo trimestre del 2023, lo shortfall “potrebbe arrivare a 500 milioni di euro”.
Il direttore finanziario di Mps, Giuseppe Sica, durante la conference call di presentazione dei risultati del 2021, ha comunque precisato che “si ritiene che lo shortfall patrimoniale potrà essere superato attraverso un’operazione di rafforzamento patrimoniale su base stand alone, previa approvazione da parte di DG Comp del nuovo business plan 2022-2026”.
Il riferimento è all’aumento di capitale da 2,5 miliardi previsto per Mps dal piano industriale (che tuttavia ora potrebbe essere soggetto alla revisione da parte del nuovo ceo).
Ieri il Consiglio di Amministrazione di Mps ha annunciato di aver deliberato all’unanimità la revoca, con decorrenza immediata, di Guido Bastianini, quale Direttore Generale, Amministratore Delegato e Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi di Banca MPS, nonché di tutte le relative deleghe restando quest’ultimo in carica quale componente del Consiglio di Amministrazione della Banca.
Contestualmente è stato cooptato in cda Luigi Lovaglio, a seguito delle dimissioni del Consigliere Olga Cuccurullo, intervenute in data 4 febbraio 2022.
Lovaglio, che – tra le altre cose – nel settembre 2003 ha assunto la carica di Direttore Generale e Vice Presidente di Bank Pekao, l’ex divisione polacca di UniCredit, è stato poi nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale di Mps.