IMA: chiude il 2018 in forte crescita, dividend yield al 3,3%
IMA ha pubblicato i conti del 2018 che hanno evidenziato crescita diffusa su tutti i principali aggregati economici del conto economico. Il Cda inoltre proporrà un dividendo di 2 euro per azione all’Assemblea prevista per il 30 aprile 2019, in crescita quasi del 20% rispetto a quello 2018 (1,7 euro) e con un dividend yield del 3,3%.
I ricavi netti del gruppo sono cresciuti del 13,6% a 1,5 miliardi (quota export di circa il 90%), registrando una crescita in tutte le aree del mondo, in particolare nei paesi europei, America del Nord e negli altri paesi extraeuropei.
L’Ebitda è salito 253,6 milioni (+15,9% a/a), portando la redditività al 16,9% e l’Ebit ha superato i 200 milioni a 210 mln (+13,1% rispetto ai 185,8 milioni al 31 dicembre 2017). In forte crescita l’utile dell’esercizio salito a 124,6 milioni (+25,3% rispetto ai 99,4 milioni nel 2017) e l’utile del Gruppo ha raggiunto i 104 milioni. Anche il portafoglio ordini della società è cresciuto a 941,5 milioni, +16,7% a/a, migliorando ulteriormente la visibilità della società.
Lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto di Gruppo è cresciuto a 184,6 milioni al 31 dicembre 2018 (50,1 milioni al 31 dicembre 2017), tenendo conto anche dell’esborso complessivo di 97,7 milioni per le acquisizioni TMC, Petroncini e Ciemme. Tale dato include l’effetto positivo di 26,8 milioni, relativo alla cessione della maggioranza della società IMA Dairy & Food Holding GmbH e 8,5 milioni per l’acquisto di azioni proprie eseguito sia da IMA che da GIMA TT, in conformità alle autorizzazioni deliberate dalle rispettive Assemblee degli Azionisti.
Anche in virtù del buon portafoglio ordini e visto il buon andamento degli ordinativi nei primi due mesi dell’anno in corso, il management prevedere un esercizio in ulteriore crescita rispetto all’anno precedente. I ricavi 2019 dovrebbero raggiungere 1,58 miliardi e l’Ebitda i 260 milioni (redditività al 16,4%), con un significativo incremento dell’utile netto. Al riguardo Alberto Vacchi ha dichiarato “La previsione del 2019, che vedrà un significativo incremento dell’utile netto, riflette un minor contributo del business tabacco (Gima TT) rispetto all’esercizio appena concluso, ma non modifica la grande fiducia che riponiamo in questo business molto profittevole e di grandi prospettive di crescita futura. Il nostro obiettivo di crescita sarà perseguito anche attraverso la politica acquisitiva: abbiamo infatti recentemente siglato un accordo per l’acquisizione del 70% di Spreafico Automation e del 61,45% dell’argentina Tecmar, completando così l’offerta delle macchine nel settore del caffè. La significativa generazione di cassa prodotta anche nel 2018 ci ha consentito di attuare investimenti ordinari e strategici, aumentando il valore del Gruppo: alla prossima Assemblea sarà proposto un dividendo in aumento rispetto all’anno precedente, premiando gli azionisti che hanno dimostrato fiducia nel nostro percorso di crescita sostenibile”.
Analisti: TP a 67,6 euro, 12% di upside sui prezzi attuali
Da un punto di vista fondamentale, da Bloomberg si evince che di 8 analisti che seguono il titolo, 4 specialisti consigliano il buy e 4 di tenere le posizioni. Nessun analista raccomanda la vendita. Il target price medio ammonta a 67,6 euro, con un rendimento potenziale del 12,2%.
Analisi Tecnica: tenta la rottura della resistenza a 60 euro
Da un punto di vista tecnico si evince che IMA, dopo lo scivolone che ha colpito i titoli ciclici nella seconda metà del 2018, ha invertito direzione dal minimo del 1 novembre a 50,1 euro, recuperando circa il 20%.
Oggi i corsi affrontano la resistenza statica dei 60 euro, beneficiando dei solidi risultati 2018. Il titolo infatti cresce di oltre il 3%. Buoni i volumi di oggi a 0,149 milioni di pezzi scambiati vs una media a 0,61 mln. Anche RSI, ancora non in ipercomprato, fa pensare alla possibilità che questa volta la rottura dei 60 euro vada in porto. In ogni caso bisognerà attendere il segnale sui prezzi. In particolare, una chiusura sopra 60 euro e sopra il massimo del 10 gennaio a 60,15 euro, darebbe spunti interessanti con apertura verso 66 euro.
Interessante notare che il break in chiusura sopra 60,15 euro, di fatto vedrebbe un target potenziale tecnico in linea con quello degli analisti a 67,6 euro (su citato).