Terna: piano 2019-2023 punta su cedola sempre più alta e investimenti record
Nuovo piano strategico di Terna con investimenti record e crescita al ritmo del 4% annuo per ricavi ed ebitda. Il piano strategico 2019-2023 prevede ricavi in crescita a circa 2,7 miliardi di euro e l’ebitda a circa 2 miliardi di euro nel 2023, con una crescita media annua di oltre il 4% per entrambi gli indicatori a partire dal 2018. Gli investimenti nel periodo ammontano a 6,8 miliardi di euro (6,2 mld in Italia).
L’utile per azione (EPS) è visto a circa 42 centesimi di euro nel 2023, pari a una crescita media annua nell’arco di piano superiore al 3%. Anche per effetto dell’ottimizzazione dell’efficienza finanziaria, nel Piano Strategico 2019-2023 il costo del debito netto è atteso mediamente all’1,6%. Il rapporto Debito Netto/RAB rimarrà al di sotto del 60% nel quinquennio.
Due step per la politica dividendi
La politica dei dividendi dal 2019 al 2021 si prevede un CAGR del dividendo per azione (DPS) pari al 7%, rispetto al dividendo di competenza dell’esercizio 2018. Per gli anni 2022 e 2023 si prevede un payout del 75%, con un dividendo minimo comunque garantito pari al dividendo di competenza dell’esercizio 2021
2018 in crescita
I conti 2018 di Terna hanno evidenziato ricavi per 2.197 milioni di euro (+1,6%), ebitda 1.650,6 milioni (+2,9%) e utile netto di gruppo a 706,6 milioni di euro (+2,7%). Il dividendo proposto per il 2018 è pari a 23,32 centesimi di euro per azione (di cui 7,87 centesimi di euro già pagati quale acconto e 15,45 centesimi di euro quale saldo a giugno 2019). A fine 2018 l’indebitamento finanziario netto risulta di 7.899,4 milioni di euro (7.796,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017).
“Questi risultati costituiscono la base del nostro Piano Strategico 2019-2023, che si presenta con una robusta generazione di cassa a sostegno di una forte accelerazione impressa agli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese. La prevista crescita degli investimenti, unitamente alla valorizzazione delle nostre competenze, sia in Italia che all’estero, sono alla base di risultati operativi in aumento che ci consentiranno di generare valore per i nostri azionisti”, ha commentato l’amministratore delegato e direttore denerale di Terna, Luigi Ferraris.
Investimenti per oltre 6 mld in Italia
Nell’arco del piano strategico 2019-2023 il gruppo Terna investirà complessivamente 6,2 miliardi di euro sulla rete elettrica nazionale. “Questo consentirà di giocare un ruolo attivo nella fase di transizione energetica in atto e all’Italia di far fronte alle sfide del settore elettrico in modo sicuro, efficiente e sostenibile, verso un sistema sempre più interconnesso, decarbonizzato e rinnovabile”, rimarca Terna in una nota.
Oltre il 60% delle nuove linee elettriche che entreranno in esercizio sarà ‘invisibile’ perché realizzate in cavo terrestre o sottomarino, con ridotto impatto ambientale. Oltre 3 miliardi di euro sono relativi agli investimenti di sviluppo della rete elettrica nazionale con interventi per rafforzare le connessioni tra le zone di mercato, razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese, incrementare le interconnessioni. Nello specifico, tra i principali progetti per accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico italiano si segnalano gli elettrodotti Colunga-Calenzano (tra Toscana ed Emilia-Romagna) e Gissi-Foggia (tra Abruzzo e Puglia); la razionalizzazione delle reti elettriche riguarda le principali aree metropolitane come Milano, Roma e Napoli e prevedrà prevalentemente la sostituzione di vecchie infrastrutture con nuovi cavi tecnologici e sostenibili; tra le interconnessioni figura l’avvio dei lavori del nuovo progetto SA.CO.I.3 (il rafforzamento del collegamento tra Sardegna, Corsica e Penisola Italiana).
Oltre 2 miliardi di euro sono dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza, principalmente per il miglioramento della qualità del servizio e per la digitalizzazione della rete elettrica. Infine circa 1 miliardo di euro per il Piano di Difesa per la realizzazione e l’installazione di dispositivi per accrescere la sicurezza e la stabilità della rete, quali ad esempio i compensatori sincroni nei punti più critici per la gestione dei flussi di energia. Inoltre, nell’arco di Piano si prevede l’entrata in esercizio delle due interconnessioni elettriche Italia-Montenegro e Italia-Francia.