Theresa May conferma rumor: ‘pronta a dimettermi se accordo Brexit ottiene sì di Westminster’
Così come emerso dalle indiscrezioni circolate nel fine settimana, la premier britannica Theresa May è pronta a dimettersi. Lo ha detto lei stessa nella serata di ieri, affermando di essere pronta a fare un passo indietro, per permettere alla proposta sui termini del divorzio relativi alla Brexit e concordati con l’Ue lo scorso novembre, di ottenere l’approvazione (già scartata due volte con due sonore bocciature) del Parlamento.
May ha presentato la sua offerta ai parlamentari Tories, dopo che la Camera dei Comuni non è riuscita a dare la sua approvazione, nel corso di alcuni voti indicativi, a otto opzioni alternative alla Brexit, tra cui la permanenza nell’Unione doganale, la no-deal Brexit, un secondo referendum, un accordo di uscita in stile norvegese.
“Ho avvertito molto chiaramente ciò che il gruppo parlamentare (dei Tory) desidera. Sono consapevole del desiderio di un nuovo approccio – e di una nuova leadership- nella seconda fase delle trattative sulla Brexit, e non mi metterò in mezzo”, ha detto la premier May.
Di conseguenza, “sono pronta a lasciare questo incarico prima di quanto intendessi farlo, al fine di fare ciò che è giusto per il nostro paese e il nostro partito”.
Da segnalare che, se entro il 12 aprile la proposta di divorzio che la premier ha concordato con Bruxelles lo scorso novembre, sarà bocciata da Westminster per la terza volta il 12 aprile sarà la data in cui si concretizzerà lo scenario peggiore: la Hard Brexit, o anche uscita disordinata del paese dall’Unione europea e, in sostanza, un no deal Brexit.
Una situazione, quella in cui si trova May che, nelle ultime ore, si è fatta ancora più incerta vista la riunione di emergenza che si è tenuta nel fine settimana sua tenuta dei Chequers con alcuni suoi fedeli e i Brexiteers più agguerriti, per cercare di risolvere l’impasse in cui il Regno Unito è rimasto invischiato.
Stando ad alcune fonti sentite da Beth Rigby, deputy political editor di Sky, i Brexiteers avrebbero messo alle strette May con un ultimatum, emanato per voce di Rees-Mogg e Duncan Smith. Un messaggio semplice: “Se il primo ministro desidera che il suo accordo sulla Brexit superi la prova della Camera dei Comuni, allora dovrà fissare una data chiara in cui accetterà di farsi da parte, permettendo a un altro leader di negoziare il rapporto futuro del Regno Unito con l’Unione europea”.