Turchia in vista elezioni: tonfo lira -5%. Delirio Erdogan: si taglino i tassi per far scendere inflazione
La Turchia torna protagonista con la lira che, in attesa delle elezioni che si terranno nel paese durante il fine settimana, cede fino a -5% nei confronti del dollaro. Il rapporto dollaro-lira è salito fino a 5,569, rispetto alle 5,33 lire per dollaro della chiusura della sesisone di mercoledì.
Il tonfo si spiega con i numeri sconfortanti relativi alle riserve internazionali detenute dalla Banca centrale turca: nella settimana terminata il 22 marzo scorso, il valore netto delle riserve è scivolato a 142 miliardi di lire turche (l’equivalente di $24,7 miliardi). L’ammontare indica che nelle prime tre settimane di marzo le riserve sono crollate di quasi 10 miliardi di dollari.
Dopo il tonfo del 30% che ha colpito la valuta nel corso del 2018, il 2019 si conferma nuovamente pieno di ostacoli per la moneta.
Il sell off è stato scatenato anche da altri motivi, in particolare dall’ordine che il governo ha dato alle banche di trattenere liquidità in lire dai mercati swap offshore. Ragione di tale diktat: prevenire un ulteriore calo della valuta, in particolare operazioni di short selling che potrebbero scattare in vista delle elezioni di domenica, che nel paese vengono piuttosto considerate piuttosto un referendum sulla presidenza di Recep Tayyip Erdogan.
Gli analisti, così come anche i sondaggi, prevedono a tal proposito una perdita per il partito AK del presidente turco.
Commentando i numeri disastrosi resi noti dalla Banca centrale turca Timothy Ash, strategist senior dei mercati emergenti presso BlueBay Asset Management ed esperto di Turchia, ha scritto intanto una nota riportata dalla Cnbc che i dati lasciano pensare all’arrivo di un intervento del Fondo Monetario Internazionale. “Dopo le elezioni, potrebbe essere richiesta una missione dell’Fmi”, si legge nella nota.
Non aiuta i mercati e la lira la rabbia del presidente Erdogan, che ha attaccato le banche turche, accusandole di “giocare con la lira”.
Economisti attoniti per le sue dichiarazioni, che invitano tra le altre cose la Banca centrale del paese a tagliare (e non ad alzare) i tassi di interesse per combattere l’inflazione. In un discorso proferito ad Ankara, Erdogan ha spiegato inoltre la volatilità della valuta con gli attacchi da parte Usa e del mondo occidentale, e ha affermato che la Turchia deve “imporre una disciplina agli speculatori del mercato”.
Erdogan: Turkey has to cut interest rates or high inflation problem will persist pic.twitter.com/Gk7CVUgG8h
— Ece Toksabay (@ecetoksabay) March 28, 2019