Notizie Notizie Mondo Brexit, Westminster dice ancora no all’accordo. Ue: ora scenario ‘no deal’ sempre più probabile    

Brexit, Westminster dice ancora no all’accordo. Ue: ora scenario ‘no deal’ sempre più probabile    

29 Marzo 2019 17:08

 

La situazione sul fronte Brexit resta in bilico. Per la terza volta il parlamento ha bocciato la proposta sui termini di divorzio del Regno Unito dall’Unione europea, che la premier Theresa May aveva concordato con Bruxelles lo scorso novembre. L’accordo di ritiro, il cosiddetto Withdrawal Agreement, ha incassato 344 voti contrari e 286 favorevoli.

Nei giorni scorsi la premier Theresa May era pronta a presentare le sue dimissioni pur di far passare l’accordo. Il leader dei laburisti Jeremy Corbyn ha preso subito la parola affermando che l’accordo raggiunto con l’Ue, a questo punto, deve cambiare. In caso contrario, è necessario a suo avviso ritornare alle urne. May ha commentato l’ennesima disfatta parlando di un voto che avrà “gravi” implicazioni.

Debolezza per la sterlina che sfondato al ribasso la soglia psicologica di $1,30 per la prima dallo scorso 11 marzo dopo la terza bocciatura della proposta Brexit di Theresa May da parte del Parlamento britannico. Poco prima delle 17, il cambio sterlina/dollaro Usa cede lo 0,08% a 1,3030. 

Tusk convoca Consiglio europeo il 10 aprile

Bruxelles si è già messa in moto. È stato convocato un nuovo vertice del Consiglio europeo per il 10 aprile per fare il punto sulla situazione del Regno Unito. “Alla luce della bocciatura dell’accordo da parte della Camera dei Comuni britannica, ho deciso di convocare un vertice il 10 aprile”, ha scritto il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk, su Twitter.

La Commissione europea, che si è detta rammarica “del voto negativo alla Camera dei Comuni oggi”, fanno sapere che ora uno scenario no deal (a partire dal prossimo 12 aprile) è sempre più probabile.  “L’UE rimarrà unita – si legge nella nota della Commissione – I benefici del Withdrawal Agreement, incluso un periodo di transizione, non saranno in alcun caso replicati in uno scenario di mancato accordo”. E gli accordi settoriali o parziali non sono un’opzione praticabile”.