UniCredit ci riprova con Commerzbank? Fonti: ‘sì se negoziati tra banca e Deutsche Bank falliscono’
C’è uno spettatore molto attento, che sta seguendo con molto interesse i negoziati tra Deutsche Bank e Commerzbank, che proseguono con tanto di assist del governo di Berlino, per creare un campione nazionale bancario con la fusione tra i due istituti di credito più grandi della Germania. Si tratta di UniCredit.
Stando a indiscrezioni riportate dall’Ft, la banca italiana guidata dall’AD Jean-Pierre Mustier sarebbe pronta infatti a entrare in gioco, nel caso in cui i negoziati tra Deutsche Bank e Commerzbank non andassero a buon fine (e gli ostacoli, secondo alcuni analisti, non sarebbero da sottovalutare.
L’FT afferma che UniCredit sarebbe pronta a presentare un’offerta di miliardi di euro per acquisire una partecipazione rilevante in Commerzbank. Quest’ultima, secondo le indiscrezioni, convolerebbe a nozze con la sussidiaria tedesca di UniCredit, HypoVereinsbank.
L’entità risultante dalla fusione avrebbe sede in Germania, mentre i quartieri generali di UniCredit rimarrebbero in Italia, così come il titolo della banca capitanata da Jean-Pierre Mustier continuerebbe a essere scambiato a Piazza Affari.
In questo modo, UniCredit acquisirebbe la seconda banca tedesca. Il Financial Times precisa che UniCredit non ha alcuna intenzione di mandare a monte il progetto ambizioso di Berlino. In ogni caso l’interesse per Commerzbank, ricorda il quotidiano britannico, non è proprio una sorpresa, se si considera che la banca italiana ha guardato all’istitutoper diversi anni, fino a contatti esplorativi per una fusione nel 2017.
“La combinazione avrebbe un senso per la Germania”, ha commentato una fonte all’FT. Nessun commento finora da UniCredit e dalle altre banche interessate.
Ma UniCredit potrebbe davvero acquisire la seconda banca tedesca, mandando a monte i piani del governo tedesco, volti a creare un campione nazionale con la fusione tra Deutsche bank e Commerzbank?
Il punto è proprio questo: è difficile, se non impossibile, che uno scenario UniCredit-Commerzbank possa concretizzarsi senza il benestare di Berlino, che è il principale azionista di Commerzbank, con una partecipazione pari al 15%.
Ma è altrettanto vero che, nelle trattative in corso tra le due banche tedesche, c’è più di un ostacolo: oltre al timore dei sindacati, preoccupati che una merger Deutsche bank-Commerzbank possa tradursi in tagli monstre che manderebbero a casa fino a 30.000 dipendenti, c’è la preoccupazione che, nel caso in cui il matrimonio riuscisse, il colosso bancario risultante dalla fusione dovrebbe lanciare un aumento di capitale fino a 10 miliardi di euro. E gli azionisti dei due istituti guardano all’accordo con non poco scetticismo. Inoltre, l’eventuale superbanca che nascerebbe da una eventuale intesa sarebbe costretta a pagare tasse più alte.
Una fonte tra gli advisor di UniCredit ha sottolineato all’FT che, da un punto di vista commerciale, un’alleanza tra Commezbbank e Hypovereinsbank avrebbe senso, visto che i due istituti hanno “business complementari”.
In particolare, le 447 filiali di Hypovereinsbank sono situate prevalentemente in Bavieria e nel Baden-Württemberg, mentre le 1000 filiali di Commerzbank sono diffuse in tutto il territorio tedesco.
Il rischio di una sovrapposizione delle operazioni retail è più accentuato nel caso di una fusione tra Commerzbank e Deutsche Bank. Non per niente, le critiche al deal sono arrivate nelle ultime settimane da più parti.