Debito pubblico: Francia il maggiore detentore di titoli governativi italiani
Secondo Bankitalia, alla fine del 2018, i non residenti detenevano 578 miliardi di euro di titoli governativi italiani, leggermente al di sotto del 30% del totale dei titoli in circolazione. Capire chi sono gli investitori non residenti che detengono i nostri titoli di stato può dare un’idea più precisa di quanto sia vulnerabile la struttura dei detentori del debito dei titoli governativi italiani rispetto alle notizie negative che arrivano dall’economia e dal lato politico. Così Chiara Cremonesi strategist di Unicredit in un report dal titolo “Chi sono gli investitori stranieri del debito pubblico italiano? Una ripartizione per geografia e istituzione”.
Se Via Nazionale individua gli investitori domestici, per quelli esteri in termini geografici o di tipologia, la strategist di Unicredit ha utilizzato i dati dell’Fmi e dell’Eurosystem Securities holding Statistics rilevando in primo luogo che gli investitori stranieri non bancari (asset gestori, fondi speculativi, compagnie di assicurazione e fondi pensione e famiglie) sono i principali detentori stranieri di titoli di Stato rappresentando il 53% del totale delle partecipazioni non residenti nel secondo trimestre 2018. Banche estere e i funzionari stranieri sono meno rilevanti, rappresentando il 19% il resto, sottolinea Cremonesi, è detenuto dalla BCE nell’ambito dei programmi di acquisto. In secondo luogo, si legge nel report, non sorprende che gli investitori dell’area dell’euro rappresentino la maggior parte degli investitori stranieri, visto che detengono il 78% del debito italiano in titoli nel secondo trimestre 2018. Pertanto, solo il 22% degli investitori esteri che hanno debito italiano sono fuori dall’eurozona”, dice lo studio. Quindi sul totale del debito pubblico solo il 7% è detenuto da investitori extra zona euro.
Il paese Ue maggior detentore di debito italiano
Guardando ai singoli investitori dell’area dell’euro, la Francia si distingue per essere il l paese che è il maggior detentore di titoli governativi tricolore con una quota tra i 130 e i 135 miliardi di euro secondo le stime di Unicredit a metà del 2018, seguite dalla Germania tra 85 e 90 miliardi di euro e il Lussemburgo a 90 miliardi di euro). In quarta posizione la Spagna con 75-80 miliardi di euro di partecipazioni considerata a metà del 2018 e per finire l’Irlanda con 46 miliardi di titoli governativi italiani nel secondo trimestre del 2008. I numeri di Lussemburgo e Irlanda però includono i fondi esteri di società di gestione italiane. Banca d’Italia ha stimato che nel secondo trimestre 2018 i fondi esteri di sgr italiane (cosidetti roundtrip) avessero titoli di Stato per 117 miliardi di euro. Il report sottolinea inoltre che mentre dalla fine del 2017 alla metà del 2018 gli investitori tedeschi, francesi e lussemburghesi hanno ridotto ciascuno la loro esposizione ai titoli italiani per 6-8 miliardi di euro, quelli spagnoli l’hanno aumentato di circa 5 miliardi di euro, mentre le partecipazioni degli investitori irlandesi sono rimaste invariate.
A livello di istituzioni, il totale dei titoli è detenuto da soggetti diversi dalle banche (soprattutto asset manager e fondi), un 15% da banche e un 20% da privati e altre istituzioni non finanziarie. Le banche e le istituzioni finanziarie dell’area dell’euro sono stati i gruppi che hanno ridotto la loro esposizione nel secondo e terzo trimestre 2018 rispettivamente di 47 e di 57 miliardi di euro. Nello stesso periodo, privati e istituzioni non finanziarie hanno diminuito la loro partecipazione di 17 miliardi di euro.