Piazza Affari: seduta sottotono per il Ftse Mib (-0,2%), Juventus la migliore (+2%)
Prese di profitto su Piazza Affari con il Ftse Mib che archivia le contrattazioni in ribasso dello 0,2% a 21.705 punti, mentre le altre principali piazze europee chiudono contrastate. Nel frattempo, a Wall Street il Dow Jones viaggia in frazionale rialzo (+0,6%), lo S&P 500 scambia vicino alla parità (+0,1%) e il Nasdaq cede lo 0,2%.
Gli operatori restano in attesa di ulteriori sviluppi sui negoziati tra Usa e Cina. Oggi si svolge alla Casa Bianca l’incontro tra Donald Trump e il vicepremier cinese Liu He, ma Trump potrebbe anche annunciare in giornata un summit con il presidente Xi Jinping.
Secondo le indiscrezioni, l’accordo definitivo tra le parti prevede lo slittamento al 2025 delle tariffe americane sulle importazioni cinesi, in cambio dell’impegno ad incrementare gli acquisti di materie prime a stelle e strisce e della possibilità, per le aziende statunitensi, di possedere interamente imprese del Paese asiatico.
Inoltre, nei verbali dell’ultimo meeting di politica monetaria della Bce del 7 marzo scorso alcuni governatori hanno suggerito di non alzare i tassi almeno fino a marzo 2020. Ma c’è la preoccupazione che un periodo prolungato di bassi tassi possa danneggiare i margini d’interesse delle banche, diminuendone la profittabilità con una ricaduta negativa sulla dinamica creditizia.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta al principale listino milanese Juventus (+2% a 1,54 euro), che festeggia la sconfitta di ieri del Napoli a Empoli. Con questo risultato la Juve ha staccato ulteriormente il Napoli nella classifica di Serie A, che vede la squadra di Allegri a 81 punti seguita dal Napoli a 63.
Prosegue la corsa di STM dopo che ieri ha messo a segno un balzo di quasi +6%. Oggi il titolo chiude in rialzo dell’1,6% sfondando la soglia dei 15 euro (15,14 euro). Ieri a mercato chiuso il gruppo dei semiconduttori ha confermato che Claudia Bugno ha rinunciato alla nomina come membro del consiglio di sorveglianza.
In calo Unicredit (-0,7% a 12,11 euro) dopo aver chiuso la seduta di ieri in rialzo di oltre il 3% a ridosso dei massimi annui. Secondo il Financial Times, il gruppo bancario starebbe preparando un’offerta su Commerzbank, nel caso non andasse a buon fine la fusione di quest’ultima con Deutsche Bank.
Prevalgono le vendite sul titolo FCA che cede a fine seduta lo 0,2% a 13,73 euro. Ieri l’ad di PSA, Carlos Tavares, ha ribadito l’interesse a cogliere eventuali opportunità di M&A negando però contatti con Fiat Chrysler per un deal. di contro il trend positivo dei volumi in Brasile (+8% le vendite del gruppo a marzo) potrebbe avere un impatto positivo.
Poco sotto la parità FinecoBank (-0,2% a 11,87 euro) che ha evidenziato a marzo una raccolta netta pari a 792 milioni di euro, in rialzo del 24% rispetto al corrispondente mese del 2018. In coda, invece, A2a (-2,2% a 1,57 euro) all’indomani dei risultati e dell’aggiornamento del piano strategico al 2023.