Tria: aumento dell’Iva confermato a partire dall’anno prossimo
Confermato l’aumento dell’Iva dal primo gennaio 2020. L’aliquota intermedia dovrebbe passare dal 22 al 25,2% e quella ridotta dal 10 al 13%. Lo ha ribadito il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, dove ha confermato che “lo scenario tendenziale (descritto nel Def) incorpora gli incrementi dell’Iva e delle accise dal 2020-2021”.
Tria ha spiegato che gli aumenti dell’Iva, senza interventi, scatterebbero l’anno prossimo come effetto delle clausole di salvaguardia previste dalla legge di Bilancio dell’anno scorso. A meno che il governo non recuperi i 22 miliardi di euro necessari a sterilizzare le clausole di salvaguardia come è sempre accaduto (le clausole sono state introdotte nel 2011). A cominciare dal fatto che, confidando che non ci saranno nuove impennate dello spread il governo si augura “di poter rivedere al ribasso la previsione di spesa per interessi”.
Secondo il ministro dell’Economia, “Il governo non ha peccato di ottimismo” nella stima sul Pil 2018, rivista di recente con un ampio ribasso: sono cambiate le condizioni dell’economia mondiale. La revisione “è stata ampiamente coerente con la situazione generale”.
A migliorare la congiuntura, afferma Tria, dovrebbero contribuire in modo significativo “le principali misure di politica fiscale sociale e previdenziale introdotte dal governo”, ovvero la flat tax per i professionisti, il reddito di cittadinanza e quota 100. “I loro effetti sono stimati in modo rigoroso nel Def e contribuiscono a sostenere i consumi delle famiglie e il Pil già nel 2019, sebbene queste misure vengano introdotte in corso d’anno”.
Tria ha concluso la sua analisi facendo il punto sull’andamento della nostra economia: “A livello europeo non siamo in recessione. Probabilmente non lo siamo in Italia dopo la recessione tecnica dell’ultimo trimestre dello scorso anno, ma c’è un forte rallentamento significativo, con previsioni ottimistiche” per la seconda metà dell’anno.