Eni utile oltre quota un miliardo nel primo trimestre
La stagione delle trimestrali suona anche a Piazza Affari. Dopo i numeri Stm (approfondisci Qui) arrivati questa mattina prima dell’avvio in Europa, un’altra big del Ftse Mib presenta i conti del primo trimestre 2019. Si tratta di Eni che macina utili nei primi mesi del 2019. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha archiviato il primo trimestre dell’anno con un utile netto di 1,092 miliardi di euro rispetto ai 946 milioni dell’analogo periodo nel 2018, mentre l’utile netto adjusted (ossia al netto delle poste non ricorrenti) è salito dell’1% a 992 milioni, beneficiando in particolare della riduzione del tax rate consolidato (-2 punti percentuali) dovuto principalmente al deconsolidamento delle attività in Norvegia nel settore Exploration & Production. Il dato è però inferiore al consensus Bloomberg che indicava profitti per 1,09 miliardi. Da considerare anche il calo della produzione di idrocarburi, che è scivolata nel trimestre a 1,83 milioni di barili equivalenti al giorno rispetto agli 1,87 milioni al giorno un anno prima, deludendo anche il mercato che aveva stimato una produzione di 1,85 milioni di barili al giorno. L‘utile operativo adjusted si è attestato a 2,35 miliardi nel trimestre, sostanzialmente in linea con i primi tre mesi dell’anno passato.
“Sono molto soddisfatto dell’eccellente performance industriale e finanziaria realizzata da Eni nel primo trimestre 2019 – commenta Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni -. In particolare, il business E&P, in presenza di uno scenario di mercato sostanzialmente invariato, migliora i propri risultati economici del 25% rispetto al primo trimestre 2018, a conferma di una generazione di cassa ad anno intero in crescita. Anche i risultati del settore G&P sono in miglioramento: l’utile operativo aumenta del 16% a 372 milioni e questo ci dà ulteriore conforto sul conseguimento dell’obiettivo di 500 milioni di risultato ad anno intero. Il downstream R&M e Chimica attenua l’effetto di uno scenario margini recessivo e mantiene l’aspettativa di un ampio recupero nei prossimi nove mesi, soprattutto nella Raffinazione e nel Marketing oil”.
Eni conferma per il 2019 la previsione di una crescita del 2,5% su base annua della produzione di idrocarburi allo scenario di budget di 62 dollari al barile e al netto delle operazioni di portafoglio. La crescita, si legge nel comunicato, sarà sostenuta dai ramp up dei giacimenti avviati nel 2018, dalla crescita di Zohr e di Kashagan oltreché dagli avvii pianificati del progetto Area 1 nell’offshore del Messico, Baltim SW in Egitto, Berkine North in Algeria e Trestakk in Norvegia.
A Piazza Affari Eni non riesce a imboccare la strada dei rialzi: il titolo scivola dell’1,51% a 15,56 euro. Ieri l’azione aveva terminato la seduta in rialzo di oltre il 2% in scia alla buona intonazione del greggio.