Piazza Affari fatica a prendere direzione, collocati Bot semestrali per 6 mld
Seduta altalenante quella di oggi per Piazza Affari con il Ftse Mib che fatica a prendere una direzione continuando a fluttuare sulla parità.
Grande successo per l’asta odierna di Bot semestrali offerti dal ministero dell’Economia e delle Finanze. La Banca d’Italia ha comunicato che sono stati collocati tutti i titoli offerti dal Tesoro (6 miliardi di euro l’ammontare complessivo).
Il rendimento lordo di aggiudicazione dei Buoni a 6 mesi con scadenza il 31 ottobre 2019 è rimasto negativo e pari al -0,028%, in aumento di 3 centesimi rispetto all’asta del mese precedente. Forte la domanda, quasi doppia rispetto all’offerta che si è attestata a 11,368 miliardi di euro, con un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,99, in forte aumento rispetto all’1,59 dell’asta di fine marzo. Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 30 aprile.
Spread congelato in attesa revisione rating di S&P
Stabile sui valori della vigilia lo spread tra Btp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale e il titolo tedesco di pari scadenza ha aperto a 270 punti base, sugli stessi livelli del finale di ieri, e viaggia ora sempre in quell’area. Fermo anche il rendimento del Btp decennale, indicato in avvio al 2,69%, stesso valore della chiusura di ieri.
Gli operatori rimangono attendono per la tarda serata la revisione del rating sovrano italiano da parte di S&P. Secondo gli esperti, è probabile che l’agenzia lasci le valutazioni invariate per il momento mantenendo il rating BBB, cioè due gradini al di sopra del livello speculativo.
Petroliferi e tecnologici i peggiori di Piazza Affari
Il titolo Saipem guida i ribassi del Ftse Mib con un ribasso di oltre il 3% a 4,6 euro, accompagnato da Tenaris che cede il 2,6% a 12,6 euro. I petroliferi si prendono una pausa dopo i recenti rialzi incoraggiati dalla fiammata del prezzo del petrolio che pochi giorni fa è tornato sui massimi di 6 mesi.
Vendite anche su Stmicroelectronics con il titolo che perde il 2,2% a 16,2 euro. Il gruppo dei semiconduttori sconta il tonfo accusato nel after market di Wall Street da parte di Intel, che ha ceduto il 7% dopo il taglio delle stime sugli utili e sui ricavi del trimestre in corso e del resto del 2019. Nei tre mesi chiusi il 30 marzo scorso Intel ha registrato utili in calo dell’11% a 3,97 miliardi di dollari, mentre i ricavi sono rimasti poco stabili a 16,06 miliardi. Per l’intero esercizio Intel si aspetta utili per azione di 4,14 dollari e ricavi di 69 miliardi, rispetto a una guidance di tre mesi fa di 4,35 dollari di utili per azione e vendite per 71,5 miliardi.
Lieve recupero a Piazza Affari dei bancari con Mediobanca (+1 a 9,4 euro) e Bper (+0,5% a 4,2 euro) tra le migliori. In cima al Ftse Mib troviamo è Telecom Italia (+1,6% a 0,49 euro) con gli investitori che attendono il 6 maggio quando il cda potrebbe fare il punto sullo stato delle trattative con Open Fiber.