Alitalia: ancora senza socio, dopo due anni di 900 mln di prestito pubblico. Perde 57.000 euro ogni ora
Alitalia e i 2 anni di amministrazione straordinaria tra crisi, politica, treni e 900 milioni di prestito pubblico”. Così il titolo di un articolo del Corriere della Sera, che fa il punto della situazione sul caso eterno di Alitalia, ricordando come esattamente due anni fa, il 2 maggio del 2017, la compagnia aerea passasse sotto la gestione di tre commissari. E come ancora il dossier sia a un punto morto.
“Due anni, un governo e 900 milioni di euro di prestito pubblico dopo il faldone «Alitalia» resta ancora aperto, saldamente nelle mani di un altro esecutivo e di tre commissari che devono trovare un orizzonte stabile per la compagnia tricolore”, si legge nell’articolo firmato da scrive Leonard Berberi che, dopo aver ripercorso le principali vicende del vettore degli ultimi due anni, ricordando come nel giugno 2017 fossero arrivate ben 33 manifestazioni d’interesse, da parte anche di fondi speculativi americani, ricorda che “la scadenza delle proposte vincolanti viene rimandata diverse volte” e che “gli interessati iniziano a ridursi”.
Perché?
“La maggior parte — come confermano alcuni manager delle società coinvolte — lo fa solo per leggersi i conti di Alitalia, capirne i punti di forza e debolezza da sfruttare a proprio vantaggio. Cosa che è già iniziata nei mesi scorsi. A contendersi il vettore tricolore restano così il gruppo Lufthansa con il suo piano di rilancio definito «lacrime e sangue», la low cost europea easyJet, l’americana Delta Air Lines. Il governo — o meglio: il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio, come ricostruiscono le fonti — preme perché invii la busta anche Ferrovie dello Stato che così diventa la capo-cordata di un’operazione senza precedenti. Poi easyJet si sfila. Restano FS e Delta con il contributo del ministero dell’Economia. Si parla di quote ipotetiche, di pesi specifici, ma l’unica certezza è che il tempo stringe e manca un altro socio”.
“Come ricostruiscono fonti dell’esecutivo — Luigi Di Maio inizia a sondare un eventuale interesse del gruppo Toto, già impegnato in una delle vite di Alitalia: un’esperienza negativa per il vettore tricolore. Il nuovo nome fa rumore. Molte delle parti coinvolte si mostrano sorprese, soprattutto per non essere state informate. Il gruppo Toto fa sapere di non essere interessato. Ma il vice presidente del Consiglio Di Maio, parlandone con i suoi, conferma che nella possibile cordata ci potrebbe essere o Atlantia o Toto. Intanto FS chiede di prorogare il termine fissato dai tre commissari di Alitalia per la formalizzazione di un’offerta vincolante. Di rinvio in rinvio si arriva così a spegnere la seconda candelina dell’amministrazione straordinaria”.
Due giorni fa, Di Maio fa sapere che per il salvataggio di Alitalia il governo M5S-Lega sta valutando anche altre offerte, oltre a quella del blocco Ferrovie dello Stato-Delta, che prevede la partecipazione del ministero dell’Economia.
Ma nella scheda preparata dal Corriere della Sera da Claudio Del Frate la triste realtà di Alitalia viene quantificata con cifre spaventose: Alitalia è l’azienda che perde, ogni ora, ben 57.000 euro: in sei anni ha perso il 12,8% dei passeggeri, nonostante nel mondo siano aumentati del 42. E in Italia è ormai la terza compagnia.