Campari oltre quota 9 euro, tra i migliori del Ftse Mib dopo la trimestrale
Campari scatta al rialzo a Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti trimestrali. Il titolo del big italiano del settore beverage prosegue corsa alla conquista della vetta del Ftse Mib, mostrando un guadagno di oltre il 3% a 9,13 euro alle spalle della Juventus che sta avanzando di quasi il 4% (+22% per il titolo da inizio anno in Borsa).
La trimestrale
Campari ha archiviato i primi tre mesi dell’anno con una crescita organica delle vendite 9,6% a 370,1 milioni di euro, con una variazione totale del 10,1%, considerati gli effetti cambi e perimetro. La società segnala che è stata una “performance organica molto positiva, nonostante la diversa calendarizzazione della Pasqua, guidata dalla crescita a doppia cifra dei brand a priorità globale e regionale chiave nei principali mercati sviluppati, amplificata dal recupero dei mercati emergenti grazie a una base di confronto favorevole in un trimestre a bassa stagionalità”.
Nel primo trimestre l’utile pre-tasse rettificato è salito a 63,9 milioni, mentre l’Ebit rettificato si è attestato a 72,4 milioni di euro (con una crescita organica del 16,5% su base annua). Il debito finanziario netto è salito a quota 893,9 milioni al 31 marzo 2019 a fronte degli 846,3 milioni al 31 dicembre 2018. I conti sono migliori delle aspettative del mercato che si attendeva ricavi per 358,7 milioni e un Ebit adjusted visto a 65,6 milioni.
Invariato l’outlook per il 2019. “Le previsioni rimangono bilanciate in termini di rischi e opportunità e invariate rispetto a quanto precedentemente comunicato”, si legge nella nota di Campari.
Il commento del ceo
“Abbiamo registrato un’ottima partenza nel 2019 grazie sia all’andamento molto positivo dei brand chiave a priorità globale e regionale nei principali mercati sviluppati, nonostante la diversa calendarizzazione della Pasqua, sia al recupero dei mercati emergenti, largamente dovuto a una base di confronto favorevole in un trimestre a bassa stagionalità – commenta Bob Kunze-Concewitz, ceo di Campari -. Gli indicatori di profittabilità hanno mostrato una crescita organica superiore a quella delle vendite, grazie al mix positivo, nonostante la diluzione generata dal ritorno alla crescita nei mercati emergenti, oltre alla crescita degli investimenti in attività di marketing e dei costi di struttura meno che proporzionale a quella delle vendite”.