Tensioni su spread dopo allarme Ue azzoppano le banche, Intesa non brinda al boom di utili
L’avvertimento dell’Ue circa i conti pubblici dell’Italia mette in apprensione gli investitori e lo spread torna ad allargarsi. Il differenziale si è spinto nel pomeriggio fino a 263 pb con rendimento del Btp decennale salito fino a un massimo intraday del 2,6%.
La Commissione Ue, nelle stime di primavera diffuse oggi, ha limato la view sull’economia italiana (PIL 2019 visto a +0,1% rispetto al +0,2% precedente), ponendo l’accento sui conti pubblici poichè il deficit adesso è visto salire al 2,5% quest’anno per poi volare al 3,5% nel 2020 se non scatta l’aumento dell’IVA. Il rapporto debito-Pil è stimato al 133,7 per cento nel 2019 e al 135,2 per cento nel 2020.
Indicazioni che hanno contribuito a rabbuiare l’umore del settore bancario con Unicfredit che al momento cede oltre il 3%, -2,96% per Banco BPM; -2,6% Ubi e in affanno anche Intesa Sanpaolo a -2,5% nonostante la solida trimestrale.
Intesa sforna utile oltre attese
Intesa Sanpaolo ha inaugurato la tornata di trimestrali bancarie riportando un utile netto di 1,05 miliardi di euro nel 1° triemstre 2019, in calo del 16% rispetto ai 1,252 miliardi dello stesso periodo del 2018 quando beneficiò della plusvalenza di 260 milioni per l’operazione Ntv. I profitti risultano invece in lieve rialzo rispetto agli 1,038 mld del quarto trimestre 2018. Battute le attese di consensus che erano ferme a 898 mln.
Il margine di intermediazione è stato di 1,756 miliardi, con i costi operativi per 2,204 miliardi. L’utile operativo si è attestato a 2,185 miliardi nel trimestre. I costi operativi ammontano a 2,204 miliardi (-4,5% a/a e 13,9% t/t), più contenuti rispetto ai 2,3 miliardi del consensus.
Il cost/income ratio risulta a fine trimestre del 50,2%. Il costo del rischio del primo trimestre 2019 annualizzato è sceso a 37 centesimi di punto, rispetto ai 61 dell’intero 2018.
I ratio patrimoniali vedono al 31 marzo 2019, tenendo conto di 840 milioni di euro di dividendi maturati nel trimestre, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime pari al 13,5% e il Common Equity Tier 1 ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2019 al 13,1%.
Intesa si aspetta un 2019 con profitti in aumento rispetto allo scorso anno, così come anticipato nelle scorse settimane dal ceo Carlo Messina, sotto la spinta della crescita dei ricavi, la riduzione dei costi operativi e un’ulteriore diminuzione del costo del rischio. Nel 2018 Intesa ha riportato un utile netto di 4,05 miliardi di euro. La politica di dividendi per l’esercizio 2019 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’80% del risultato netto contro l’85% attuale; così come da piano d’impresa, il payout scenderà al 70% nel 2021.