Conte dispone revoca Siri, Salvini incassa e punta su flat tax da 13 miliardi
Come da attese, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso per la revoca del sottosegretario leghista Armando Siri, ottenendo la fiducia dei suoi ministri nel corso del CdM che si è tenuto nella serata di ieri.
La riunione si è conclusa senza la conta, che avrebbe sancito la spaccatura tra la Lega e il governo.
“Chiederò la revoca e quindi arriverà lo schema di decreto al presidente della Repubblica per la revoca del sottosegretario Siri”, ha detto Conte, parlando con i giornalisti.
Stavolta il grande sconfitto è il vicepremier Matteo Salvini. Esulta invece il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, che aveva chiesto più volte le dimissioni di Siri.
“E’ la vittoria degli onesti”, dice, mentre il leader della Lega ripete anche dopo la revoca che “Siri è innocente fino a prova contraria”.
Il vicepremier non può far altro tuttavia che prendere atto della decisione di Conte, barattando in qualche modo Siri con una proposta sulla flat tax che, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, sarebbe da 13 miliardi.
“Basta liti – dice il ministro dell’Interno – Ci sono tantissime cose da fare: flat tax, autonomia, opere”. Scrive Il Sole: ‘Leggasi: Tav”.
Salvini dunque garantisce la compattezza del governo M5S-Lega e nel corso della trasmissione Otto e mezzo afferma:
“Il governo va avanti malgrado un sottosegretario in più o in meno”, anche se sono convinto che occorra “la presunzione di innocenza come per gli altri 60 milioni di italiani”.