Banche: sofferenze nette in calo di oltre 57 miliardi dal picco di novembre 2015
Toccano nuovi minimi le sofferenze nette che a marzo 2019 si attestano a 31,7 miliardi di euro contro i 52,8 di marzo 2018, in flessione di 21 miliardi (-39,9 per cento). Lo rende noto l’Abi nel suo consueto report mensile secondo cui le sofferenze al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse sono in forte calo rispetto ai 77,3 miliardi di marzo 2017 (-45,6 miliardi pari a -59%).
Sofferenze in calo di oltre 57 miliardi rispetto a novembre 2015
Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), il calo è di oltre 57 miliardi (pari a -64,3%), mentre il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato all’1,85% a marzo 2019 (era 3,04% a marzo 2018, 4,40% a marzo 2017 e 4,89% a novembre 2015). Nel rapporto l’Associazione guidata da Antonio Patuelli sottolinea che i prestiti a famiglie e imprese registrano una crescita su base annua pari allo 0,5%, mentre l’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,4% su base annua.
Tassi ai minimi storici
Permangono su livelli particolarmente bassi, sui minimi storici, ad aprile 2019 i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento pari all’1,85% il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni e all’1,42% il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese. Crescono i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) aumentati, ad aprile 2019, di circa 57 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +3,9% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per 20 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -7,8%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +2,1% ad aprile 2019.