Risparmio gestito: la raccolta netta in aumento nel I trimestre, ferma quella dei Pir
L’industria del risparmio gestito ha chiuso il primo trimestre dell’anno con segno più sulla raccolta, nonostante la debolezza dei Pir su cui pesa l’attesa per l’approvazione della riforma.
Secondo la mappa trimestrale del risparmio gestito, diffusa oggi da Assogestioni, nel periodo gennaio-marzo il sistema ha registrato una raccolta netta positiva per 55,5 miliardi di euro, in buona parte generati dall’ingresso nel perimetro del risparmio gestito di circa 53 miliardi per effetto di un’operazione di carattere straordinario posta in essere all’interno del gruppo Poste Italiane e consistente nel conferimento alla Sgr di gruppo di un mandato istituzionale per la gestione del patrimonio di BancoPosta. Al netto dell’operazione di Poste Italiane, la raccolta del primo trimestre mostra comunque una inversione di tendenza rispetto agli ultimi mesi del 2018 ed è positiva per circa 2 miliardi di euro, portando il patrimonio a nuovi massimi storici pari a 2.161 miliardi.
Tra i fondi aperti, i preferiti sono gli obbligazionari
I fondi aperti hanno riportato una raccolta ancora in rosso (-426 milioni), anche se in miglioramento rispetto al trimestre precedente quando i deflussi sono stati di 8,8 miliardi. Il patrimonio è pari al 46,9% del totale. Guardando all’interno dei fondi aperti, le preferenze dei sottoscrittori si sono rivolte verso i prodotti Obbligazionari, che hanno rastrellato ben 2,2 miliardi di euro. Seguiono i Monetari (+1,4 miliardi) e i Bilanciati (+567 milioni).
Pir fermi in attesa della riforma
Il 2019 non è partito con il piede giusto invece per i Pir, che hanno evidenziato una raccolta netta ferma. A pesare è l’attesa per l’approvazione dei decreti che attuino la riforma del comparto inserita nella legge di Bilancio. I decreti sono arrivati in Gazzetta Ufficiale solo lo scorso 7 maggio. Al 31 marzo il numero dei fondi Pir compliant è rimasto invariato a 72, promossi da 33 gestori.