Bce: forti timori sul possibile prolungamento del rallentamento nel secondo semestre dell’anno
Il rallentamento dell’economia potrebbe durare più del previsto estendendosi al secondo semestre dell’anno. Questa la preoccupazione di alcuni membri della Bce, emersa nell’ultima riunione del 9-10 aprile scorso e di cui oggi vengono pubblicati i verbali.
Secondo i membri della Bce, i dati in entrata hanno continuato ad essere deboli, soprattutto per il settore manifatturiero. Il prolungamento del rallentamento della dinamica di crescita era stato in parte già anticipato nelle proiezioni della BCE del marzo 2019, ma è stato anche riconosciuto che alcuni dati recenti si sono rivelati ancora più deboli del previsto. Vi sono segnali che indicano che alcuni dei fattori interni specifici del paese e del settore che frenano la crescita stanno diminuendo, ma i venti contrari globali continuano a pesare sull’attività dell’area dell’euro e lasciano segni sul clima economico, si legge nelle minute. Allo stesso tempo, ulteriori aumenti dell’occupazione e dei salari hanno continuato a sostenere la resistenza dell’economia nazionale e le pressioni inflazionistiche in graduale aumento mentre i rischi relativi alle prospettive di crescita sono rimasti al ribasso.
Nel discutere le prospettive e i rischi per la zona euro, i membri della banca centrale hanno preso atto della continua moderazione dell’attività globale e dell’attuale debolezza del commercio mondiale. I recenti segnali di stabilizzazione dell’attività economica in Cina sono stati di qualche conforto. Sono state ribadite le preoccupazioni per il fatto che le prospettive mondiali restano soggette al rischio costante di un’escalation dei conflitti commerciali e all’incertezza che circonda il ritiro del Regno Unito dall’UE.
Per quanto riguarda l’attività nell’area dell’euro, i membri hanno convenuto che il rallentamento della crescita osservato nella seconda metà del 2018 si estende all’anno in corso.