ABI, la view sull’inizio 2022: prestiti e raccolta in crescita, tassi ancora bassi ed NPL in calo
Il quadro economico generale che emerge dal rapporto mensile di ABI è senz’altro positivo. I prestiti a famiglie e imprese risultano in crescita, la raccolta anche, i tassi si mantengono su livelli bassi e le sofferenze bancarie tornano a diminuire.
La crescita dei prestiti
A gennaio 2022, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati dell’1,9% rispetto a un anno fa. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). A dicembre 2021, per i prestiti alle imprese si registra un aumento dell’1,6%.
I tassi restano bassi
Sempre a gennaio, i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi, e registrano le seguenti dinamiche: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,13% (stesso valore nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è ulteriormente ridotto al’1,12% (1,18% il mese precedente; 5,48% a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato dell’1,43% (1,40% il mese precedente, 5,72% a fine 2007).
Il calo delle sofferenze
Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a dicembre 2021 sono diminuite a 15,1 miliardi di euro, rispetto ai 17,6 miliardi di novembre 2021, ai 20,9 miliardi di dicembre 2020 (-5,8 miliardi pari a -28,0%) e ai 27,0 miliardi di dicembre 2019 (-12,0 miliardi pari a -44,3%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 73,8 miliardi (pari a -83,1%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è diminuito al 0,86% a dicembre 2021, (era 1,21% a dicembre 2020, 1,58% a dicembre 2019 e 4,89% a novembre 2015).
L’aumento della raccolta
In Italia, a gennaio 2022, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +4,1% su base annua, anche se in lieve rallentamento. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, nello stesso mese, di circa 89 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +5,1% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 7,6 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -3,5%).