Spread ostaggio di Salvini, per JP Morgan governo cade entro luglio. Ma occhio anche al fattore Btp futures
Il mondo intero guarda all’Italia, dopo l’aut aut che il premier Giuseppe Conte ha lanciato ai due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio: il governo M5S-Lega, scosso dal risultato delle elezioni europee, che hanno decretato l’ampio consenso di cui gode il leader della Lega, ce la farà?
Oppure le liti tra i due partiti della maggioranza finiranno per affossarlo? I riflettori di diversi analisti sono puntati su Matteo Salvini: il ministro dell’Interno viene considerato sempre più il prossimo inquilino di Palazzo Chigi.
Così alla Cnbc Brunello Rosa, AD e responsabile della divisione di ricerca presso Rosa & Roubini Associates:
“L’Italia sta vivendo un momento importantissimo. Nel corso dell’ultimo anno, Salvini ha guadagnato in modo massiccio in termini di popolarità e ora, con le elezioni europee, la Lega si è confermata primo partito. Di conseguenza, l’equilibrio dei rapporti di forza all’interno della coalizione è completamente cambiato”.
Così cambiato che gli analisti di JP Morgan guardano già avanti e ritengono che il governo M5S-Lega cadrà entro la fine di luglio. Ciò significa, secondo gli esperti del colosso bancario americano, che gli italiani potrebbero tornare alle urne alla fine di settembre.
Più che una prova di forza, secondo JP Morgan la conferenza stampa del premier Conte è stata, di fatto, “la chiara dimostrazione dell’estrema fragilità in cui versa in questo momento il governo”.
Così ha tentato intanto di rassicurare sulla tenuta dell’esecutivo giallo-verde Matteo Salvini. Ai microfoni di Rtl, il leader della Lega ha affermato di non avere “alcuna intenzione di far cadere il governo”.
Detto questo, “il governo è pagato per fare, i ministri e i presidenti sono pagati per fare”.
Il riferimento è stato allo sblocca cantieri: “Non è la Lega ma il Paese che ha le idee chiarissime”. Ciò significa che è necessario “resettare il codice degli appalti, aprire i cantieri e cancellare tutta quella burocrazia”.
“La mia volontà c’è” – ha continuato il vicepremier leghista – ma “se mi dovessi accorgere che tra 15 giorni ci ritroviamo qui a dirci le stesse cose, con gli stessi ritardi e gli stessi rinvii, allora sarebbe un problema. Noi siamo pronti, vogliamo fare, abbiamo idee e progetti. Conto che assorbiti i voti di questa campagna elettorale tutti partano determinati e compatti”.
Le dichiarazioni di Salvini hanno un effetto positivo su Piazza Affari e sul mercato dei titoli di stato, con lo spread che torna in area 270 punti circa, cedendo oltre -2%, a fronte di tassi sui BTP decennali che scendono al 2,50%.
MA IL RISCHIO POLITICO RIMANE ALTO. OCCHIO INOLTRE ALL’IMPATTO DEI BTP FUTURES
Ma nessuno è pronto a scommettere sulla tenuta del governo, tanto che c’è chi sottolinea che lo spread tra Italia e Grecia sarà destinato sempre di più a restringersi.
“I rischi politici dell’Italia sono chiaramente superiori (a quelli della Grecia in questo momento). Questo significa che gli spread potrebbero convergere ulteriormente”, ha detto in un’intervista rilasciata a Bloomberg Jan von Gerich, responsabile strategist di Nordea Bank.
E di fatto, che qualcosa stia accadendo nel rapporto tra i titoli greci e i titoli italiani, è sotto gli occhi di tutti. Nella sessione di venerdì scorso, i tassi sui BTP a cinque anni sono saliti all’1,792%, superando i rendimenti dei bond greci a stessa scadenza, pari all’1,789%.
Era la prima volta dal 2008, stando ai dati di Bloomberg, che i tassi italiani a cinque anni superavano quelli ellenici. Segnale che gli investitori reputano la carta italiana più rischiosa di quella emessa da Atene.
Simona Gambarini, economista di Capital Economics, ha motivato il trend mettendo in evidenza come, rispetto alla Grecia, “l’Italia stia presentando prospettive economiche più deboli, un debito pubblico meno sostenibile e un rischio politico maggiore“.
Il risultato è che, a suo avviso, “nel caso in cui la crescita italiana dovesse deteriorarsi, le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito italiano, probabilmente, aumenterebbero, esercitando una pressione al rialzo sui rendimenti. I tassi dei bond greci, invece, rimarrebbero probabilmente invariati”.
Intervistata dall’FT Chiara Cremonesi, strategist della divisione di reddito fisso presso UniCredit Research, ha fatto notare inoltre che l’avversione al rischio presente in Europa, unita al botta e risposta tra Bruxelles e Roma, sta innervosendo gli investitori.
“Il mercato è estremamente sensibile alle notizie che arrivano, in questo momrento. Il sentiment sull’Italia è fragile, e nei prossimi mesi la volatilità rimarrà alta”.
Allo stesso tempo oggi Il Sole 24 Ore ha spiegato un fenomeno tutto italiano. Nel far notare il rialzo dello spread tra BTP e Bund verificatosi nell’ultimo anno e mezzo, il quotidiano di Confindustria ha ammesso che, ovviamente, alcuni fattori come lo spettro di Italexit, l’alto livello del debito pubblico e l’incertezza politica hanno inciso sulla dinamica del differenziale. Detto questo, “c’è anche un motivo tecnico, aggiuntivo, che rende l’Italia ancora di più il ‘parafulmine’ dei cattivi umori del mercato: la grande liquidità dei BTp futures”.
L’articolo spiega:
“Strumenti efficienti come i contratti futures sui nostri titoli di Stato in questi periodi di turbolenza diventano troppo spesso dei boomerang per l’Italia: dato che non esistono altri contratti future efficienti su altri titoli di Stato del Sud Europa, ogni volta che sui mercati arriva qualche temporale gli investitori usano proprio i BTp futures per coprire i rischi. Per scaricare le tensioni. Per sfogare la speculazione. Con un effetto distorsivo sui titoli di Stato. E l’Italia non può farci molto: i BTp futures non sono emessi dal Tesoro ma sono creati da Eurex, cioè il listino tedesco dei derivati del gruppo Deutsche Börse”.
“Il BTp future è usatissimo da hedge fund e investitori vari: infatti quando si avvicina la sua scadenza e gli investitori devono consegnare titoli di Stato decennali, il prezzo dei BTp 2028 s’impenna e molti sono costretti a farseli prestare per poterli consegnare alla data prestabilita dal future. Perché non li trovano sul mercato. Esattamente come sta accadendo proprio in questi giorni, dato che è in scadenza il BTp future di giugno”. E, “se avere un mercato dei futures di solito è positivo per l’Italia, in momenti turbolenti diventa però un boomerang. Perché quando ci sono tensioni sui mercati (anche non causate dall’Italia), chi vuole coprirsi dei rischi sui Paesi del Sud può usare solo il BTp futures. Perché è lo strumento più liquido ed efficiente per farlo. «Questo lo rende lo sfogatoio del mercato», commenta un addetto ai lavori. «Questo spesso catalizza le tensioni anche internazionali sull’Italia, peggiorando la nostra posizione sui mercati», osserva un altro. Un parafulmine insomma. Un boomerang per l’Italia”.