Notizie Notizie Mondo Google, Amazon e Facebook: perché monitorare i “tre FANG” a Wall Street

Google, Amazon e Facebook: perché monitorare i “tre FANG” a Wall Street

4 Giugno 2019 15:29

Operatori sull’attenti per l’apertura di Wall Street e soprattutto del Nasdaq 100 che ieri ha chiuso con un calo del 1,6%, in scia alle pesanti perdite di Google, Amazon e Facebook (tre tra i principali titoli del NYSE FANG Index).

Google infatti ha chiuso la seduta del 3 giugno con una contrazione di circa il 6% in scia alle indiscrezioni del Wall Street Journal, secondo cui l’Antitrust USA avrebbe aperto un’inchiesta sulla società. Su Amazon (+4,5%) e Facebook (-7,5%) invece sembrerebbe si stia muovendo la Federal Trade Commission.

A seguire focus tecnico su Nasdaq 100, Google, Facebook e Amazon.

 

Nasdaq 100: al test dei 7.000 punti. La correzione non appare ancora terminata

L’indice americano dopo il massimo storico toccato il 25 aprile a 7.851,97 punti ha avviato una fase correttiva, lasciando sul terreno oltre l’11%. I corsi proprio ieri hanno chiuso leggermente al di sotto del supporto statico a 7.000 punti. Importante sarà la seduta odierna per vedere se l’indice confermerà il break o tenterà il rimbalzo.

In tale scenario dunque la chiusura al di sotto dei 7.000 punti confermerebbe la forza dei venditori e porterebbe ad ulteriori ribassi verso 6.872 punti, dove risiede il ritracciamento del 50% di Fibonacci di tutto l’up trend avviato a dicembre 2018. Eventuali segnali positivi invece li avremmo solo sul recupero della media mobile 200 periodi e del ritracciamento del 38,2% a 7.103 punti.

 

Google: in caduta libera verso 1.000 dollari

Analisi tecnica

 

Alphabet, controllante di Google, ha chiuso ieri una seduta molto negativa, non solo per il notevole gap down e la perdita sostenuta, ma soprattutto per i segnali tecnici dati. Il titolo ha infatti tranciato di netto il supporto a 1.100 dollari con fortissimi volumi (ben più del doppio dei volumi medi negli ultimi dodici mesi). Anche RSI è andato in ipervenduto confermando la forza dei venditori. In tale scenario il titolo sembra aver preso di mira i 1.000 dollari. In caso di break di tale livello target di breve a 980 e 960 dollari. Il test dei 1.000 dollari potrebbe anche essere l’occasione di tentare il rimbalzo, ma sarà da analizzare con molta cautela la situazione sull’eventuale test.

 

Facebook: al test della media mobile 200 periodi

Anche Facebook ha archiviato una seduta in forte ribasso ieri. Rotto il supporto statico dei 171 dollari, il titolo è ripiombato sulla media mobile 200 periodi e nei pressi del supporto statico collocato a 160 dollari. Questo è il livello che se infranto confermerebbe il sentiment avverso, con ribassi marcati verso 150 dollari a chiudere il gap up lasciato aperto il 31 gennaio. Visto i volumi e RSI in ipercomprato il trend dominante per ora rimane quello ribassista.

Amazon: rotta la media mobile 200 periodi

Il titolo Amazon dopo la rottura della trend line rialzista costruita sui minimi di dicembre 2018 e marzo 2019 ha effettuato il pull back e successivamente invertito la rotta. I corsi hanno poi infranto anche il supporto a 1.769 punti e la media mobile 200 periodi. Forti i volumi, mentre RSI entra in ipervenduto. Anche per Amazon dunque la corsa verso 1.635 dollari appare molto probabile (ritracciamento del 50% di Fibonacci di tutto l’up trend avviato a dicembre 2018). In caso di break il supporto successivo è a 1.558 dollari (61,8% di Fibonacci). Al rialzo invece il recupero della media mobile 200 periodi e di 1.770 dollari sarebbe positivo con target sui massimi 2019 a 1.964 punti.