‘Tria dice no alla flat tax in deficit. L’ira di Salvini’ (Il Sole 24 Ore)
“Tria dice no alla flat tax in deficit. L’ira di Salvini”. Così in apertura il Sole 24 Ore, riferendosi all’esito del vertice di governo, che è stato caratterizzato da un’alta tensione. A fronte del premier Giuseppe Conte, che ha affermato che non ci saranno “prove muscolari” nelle trattative con Bruxelles per scongiurare la procedura di infrazione, il ministro dell’economia Giovanni Tria ha detto no alla proposta di finanziare in deficit la flat tax.
“Oltre alla riduzione del disavanzo 2019, infatti, come ribadito anche da Conte, c’è da presentare subito l’impostazione della manovra per l’anno prossimo. In cui va progettata la conferma della riduzione del deficit, che dal 2-2,1% di quest’anno dovrebbe puntare verso quota 1,7-1,8% del Pil. E soprattutto del debito, che la Ue stima in volata oltre quota 135%. Per centrare gli obiettivi scongiurando l’aumento dell’Iva da 23 miliardi serve una dose massiccia di spending review e il riordino delle spese fiscali, che quindi difficilmente potrebbero coprire anche la riforma dell’Irpef”.
Il vicepremier leghista non fa nulla per nascondere la sua ira, tanto da lasciare il vertice economico indetto a Palazzo Chigi per discutere anche sull’impostazione della nuova manovra a neanche un’ora dall’inizio. “Fonti di maggioranza raccontano un’uscita plateale del vicepremier leghista, irritato dalle obiezioni di Tria sul fisco”.
Oggi e domani Tria, ricorda il quotidiano di Confindustria, “sarà a Bruxelles per un Ecofin e un Eurogruppo che non saranno decisivi per il dossier Italia, ma restituiranno gli umori dei partner europei di fronte allo stallo italiano. In vista dell’appuntamento clou del 9 luglio. E’ in quella data che potrebbe essere aperta in modo formale la procedura di infrazione contro l’Italia”.