Wall Street futures giù post Fed e con paura Ucraina. Anche JP Morgan ora prevede sette rialzi tassi Usa in 2022
Ucraina, Fed e trimestrali condizionano la sessione odierna di Wall Street. I futures Usa sono in calo dopo la sessione debole di ieri, con lo S&P 500 che ha chiuso poco mosso, il Dow Jones in calo di quasi 55 punti e il Nasdaq Composite in flessione dello 0,1%.
Alle 13 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones arretrano di quasi 150 punti (-0,42% a 34.704 punti); i futures sul Nasdaq scendono dello 0,66% a 14.506 punti circa, mentre i futures sullo S&P 500 vanno giù dello 0,50% a quota 4.448.
I mercati digeriscono i nuovi toni hawkish della Fed di Jerome Powell confermati dalle minute relative all’ultima riunione del Fomc del 25-26 gennaio (in cui i tassi sui fed funds sono stati lasciati fermi al range compreso tra lo zero e lo 0,25%).
Ormai si scommette su un ciclo di rialzo dei tassi caratterizzato da fino a sette strette nel corso del 2022.
A tal proposito, gli economisti di JP Morgan si sono uniti a quelli di Goldman Sachs e di Bank of America annunciando di stimare ora, così come i colleghi, fino a sette rialzi dei tassi, nel corso di quest’anno: “Abbiamo rimosso le due precedenti pause previste”, hanno spiegato, ricordando che fino a oggi l’outlook era stato di cinque strette.
Attenzione anche alle dichiarazioni arrivate ieri dal segretario al Tesoro Usa ed ex numero uno della Fed Janet Yellen, che ha commentato i dati sull’inflazione – l’indice dei prezzi al consumo viaggia al record degli ultimi 40 anni – sottolineando che l’inflazione, a questi livelli, “non è accettabile”, e aggiungendo che la Fed comunque “agirà in modo appropriato”, al fine di contenere la fiammata dei prezzi, assicurando al contempo che la ripresa dell’economia Usa continui.
“Ho fiducia nel fatto che la Fed..continuerà a dispiegare tutti gli attrezzi che ha a disposizione in modo appropriato per garantire che la ripresa faccia il suo corso, gestendo allo stesso tempo le pressioni in eccesso che stanno provocando l’inflazione”, ha detto Yellen.
Oggi dal fronte macro degli Stati Uniti saranno pubblicate le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione che, secondo gli economisti intervistati da Dow Jones, sono scese a un totale di 218.000 unità.
Dal fronte societario, attenzione al boom di buy che sta interessando DoorDash dopo la pubblicazione del bilancio e di una guidance che è piaciuta al mercato. Acquisti anche su Cisco e Applied Materials.
Dal fronte geopolitico le notizie che arrivano continuano a essere contrastanti: nelle ultime ore la Nato ha accusato la Russia di aver aumentato il numero dei soldati schierati al confine ucraino, contraddicendo le dichiarazioni di Mosca, che aveva annunciato invece di aver iniziato a ritirare alcune delle unità militari presenti nell’area.
“Sappiamo ora che è falso”, ha detto un funzionario della Nato, aggiungendo che non solo il ritiro non è avvenuto, ma che almeno 7.000 forze russe si sono unite alle 150.000 già vicine al confine.
“La Russia continua a dire che desidera una soluzione diplomatica, ma le sue azioni indicano un’altra cosa. Spero che le cose cambino prima che inizi una guerra che porti una catastrofe di distruzione e morti”.
Oggi è attesa a Bruxelles la riunione dei ministri della difesa dei paesi Nato, per discutere su quella che l’alleanza militare ha definito “la crisi di sicurezza più grave degli ultimi decenni che stiamo affrontando in Europa”.
Tra l’altro, nelle ultime ore è arrivata la notizia secondo cui l’esercito ucraino avrebbe sparato colpi di mortaio e granate in quattro località dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk.
L’agenzia di stampa russa Tass ha riportato inoltre le dichiarazioni dei ribelli filo-russi dell’altra autoproclamata Repubblica di Donetsk nel Donbass: “L’esercito ucraino continua a bombardare infrastrutture e palazzi residenziali” a Donetsk, hanno detto i ribelli, aggiungendo di aver risposto al fuoco.
Intanto il ministero della Difesa russo avrebbe detto che “le unità del Distretto Federale Meridionale, che hanno completato la loro partecipazione alle manovre tattiche nelle basi della penisola di Crimea, stanno tornando alle loro basi su rotaia”.
L’attenzione degli operatori continua a essere rivolta alle banche centrali.
A Wall Street il focus è appunto sulle minute del Fomc.
Dalle minute è emerso che “i partecipanti (del Fomc) hanno osservato che, alla luce dell’attuale elevato livello delle partecipazioni detenute dalla Federal Reserve, sarebbe appropriato ridurre in modo significativo la dimensione del bilancio”.
Dai verbali della Fed guidata da Jerome Powell è emerso anche che qualche esponente del Fomc ha dichiarato di “essere favorevole a terminare il programma di acquisti netti di asset (QE-Quantitative easing, la cui scadenza è attesa al momento per il mese di marzo) prima del previsto, per inviare un segnale più forte sull’intenzione della Commissione a far scendere l’inflazione”.
Ancora: “I partecipanti (del Fomc) hanno rimarcato che i recenti dati sull’inflazione hanno continuato a eccedere in modo significativo gli obiettivi di più lungo termine della Commissione e che l’inflazione elevata sta persistendo per un tempo più lungo di quanto avessero anticipato, riflettendo gli squilibri tra la domanda e l’offerta legati alla pandemia e alla riapertura dell’economia”.
Alcuni esponenti del Fomc – si legge ancora – “hanno anticipato che sarebbe appropriato alzare presto i tassi sui fed funds”.
“I partecipanti hanno riconosciuto che l’inflazione elevata è un peso per le famiglie, soprattutto per chi è meno capace di pagare i prezzi più elevati per i beni e i servizi essenziali”. Ancora, i funzionari hanno fatto notare che l’inflazione sta iniziando a diffondersi oltre a quei settori direttamente colpiti dalla pandemia Covid, e dunque nell’intera economia.