Salvini: flat tax prima di salario minimo. La risposta a Mattarella: ‘conti in disordine per colpa Ue’
“Prima del salario minimo devo permettere di far pagare il salario, quindi devo tagliare le tasse alle imprese. Altrimenti è difficile ipotizzarlo”. Così il vicepremier, leader della Lega, ministro dell’Interno Matteo Salvini, a margine dell’assemblea di Confartigianato, ha dato la priorità alla flat tax rispetto all’idea del salario minimo di Luigi Di Maio.
“La vera emergenza è tagliare le tasse – ha detto Salvini – non tutto per tutti subito. Lo faremo”.
“Prima di tutto viene il taglio delle tasse, se non si tagliano le tasse non c’è niente da redistribuire”, ha spiegato – Sono contento che si possa garantire un salario minimo, ma chi lo garantisce il salario minimo? L’impresa. Se all’impresa non taglio le tasse, come fa l’impresa a garantirmi un salario minimo?”.
“Se non si fa la flat tax – ha affermato ancora – prima di tutto è un problema per l’Italia, non per Salvini o per il governo”.
Riguardo alla necessità di risanare i conti pubblici, Salvini ha dato la colpa all’Unione europea, rispondendo al messaggio del presidente della Repubblica:
“I conti sono in disordine perché abbiamo applicato, per troppi anni, le regole della precarietà e dell’austerità e dei tagli imposti dall’Europa”. Salvini ha aggiunto che “il debito è cresciuto di 650 miliardi in dieci anni” e che “per far diminuire il debito occorre che gli italiani lavorino, e gli italiani lavorano di più e meglio se le imprese pagano meno tasse”.
Così il presidente della Repubblica aveva invocato la necessità di tenere sotto controllo i conti, in un messaggio inviato al presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, in occasione dell’assemblea annuale.
“Assicurare la solidità dei conti è essenziale per la tutela del risparmio e l’accesso al credito, per sostenere l’economia reale e lo sviluppo di nuovi progetti, per la valorizzazione dei nostri territori per creare lavoro di qualità in una crescita inclusiva”.
Mattarella ha fatto notare che “in un contesto di persistenza di rischi e incertezza, anche a livello internazionale, serve una visione chiara del futuro e uno sforzo condiviso per rilanciare la fiducia e gli investimenti. Infrastrutture, materiali e immateriali, conoscenza e formazione, come pure le connessioni indispensabili nell’economia digitale sono cruciali per sostenere la competitività e consentire anche alle piccole imprese e agli artigiani, pilastro della nostra economia e della nostra tradizione, di sviluppare metodi produttivi innovativi e accedere a nuovi mercati”.