Notizie Notizie Mondo Oggi annuncio Fed, Barclays non esclude sorpresa dovish. Mentre Trump studia come dare il benservito a Powell

Oggi annuncio Fed, Barclays non esclude sorpresa dovish. Mentre Trump studia come dare il benservito a Powell

19 Giugno 2019 08:49

La poltrona di Jerome Powell traballa sempre di più. L’uomo della Fed che Donald Trump stesso ha scelto come timoniere della banca centrale Usa rischia grosso. Motivo: aver preservato fino a oggi l’indipendenza della Fed – che, così come nel caso delle altre banche centrali – dovrebbe essere data per scontata; e, nel caso particolare, aver deciso di alzare i tassi sui fed funds nel corso del 2018, fino al range attuale compreso tra il 2,25% e il 2,50%.

L’ultima stretta monetaria che ha portato i tassi Usa al range attuale è stata decisa da Powell nell’ultimo meeting del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, lo scorso dicembre. Da allora, la Fed ha deciso di mantenere fermi i tassi, sulla scia del deterioramento dell’economia e di un outlook meno favorevole per la crescita.

In totale, i tassi sui fed funds sono stati alzati quattro volte nel corso del 2018 e nove volte dall’inizio del processo di normalizzazione dei tassi, che ha preso il via nel dicembre del 2015.

La rabbia di Trump nei confronti della Fed di Powell ha raggiunto il suo apice nella giornata di ieri, alla vigilia dell’annuncio della decisione sui tassi.

Bloomberg ha riportato le indiscrezioni shock, secondo cui il presidente americano, stremato dall’atteggiamento del banchiere, che finora ha fatto orecchie da mercante ai suoi rimproveri, avrebbe consultato il personale legale della Casa Bianca per verificare se esistano le basi per rimuovere Jerome Powell dall’incarico di presidente della Federal Reserve.

Le consultazioni sarebbero avvenute negli ultimi giorni, con Trump che, sempre più frustrato dal mancato taglio dei tassi che auspica da tempo, avrebbe parlato in privato con alcuni consulenti per capire come rimandare a casa il numero uno della Fed. Tuttavia, i legali avrebbero avvertito il presidente sul fatto che una decisione del genere sarebbe disastrosa, in quanto innescherebbe preoccupazioni tra gli investitori, inficiando l’indipendenza della Federal Reserve. Nella giornata di domenica, intervistato dall’ABC Trump è tornato a puntare il dito contro il Powell: “Francamente, credo che se avessimo avuto un altro presidente alla Fed che non avesse alzato i tassi di interesse così tanto, saremmo cresciuti almeno di un punto e mezzo in più”, ha detto il presidente, riferendosi alla crescita del Pil Usa nel primo trimestre dell’anno, che è stata pari a +3,2%.

“Sono totalmente contrario a ciò che ha fatto, non sono contento di come ha agito e “sarebbe sciocco” procedere a un altro rialzo dei tassi, ha insistito Trump.

In realtà, Powell sarebbe vicino a tagliare i tassi sui fed funds. Non oggi, però. Il consensus ritiene infatti che nella giornata di oggi, la Fed lascerà i tassi invariati, per poi tagliarli in occasione della prossima riunione di luglio. Ma Barclays, in una nota dello scorso 13 giugno, non ha escluso una sorpresa dovish da parte della Fed. “Se la Fed ha intenzione di tagliare i tassi entro la fine dell’anno, potrebbe benissimo tagliarli ora”. 

La speranza di Trump è che un nuovo ciclo di politica monetaria espansiva possa sostenere l’economia Usa, in vista delle elezioni presidenziali che si terranno nel novembre del 2020. Mostrare un’economia solida e in forte crescita: è il pacchetto che il presidente Usa vuole presentare il giorno dell’Election Day agli elettori americani.