Patuelli: BTP in pancia a banche destinati a scendere in modo significativo. Alt ai minibot
Il numero uno dell’Abi Antonio Patuelli parla a 360 gradi nel Forum dell’Ansa. Diversi i temi che vengono affrontati dal presidente dell’Associazione bancaria italiana: Patuelli parla di debito pubblico, di spread, di abbraccio mortale tra banche italiane e BTP (il cosiddetto doom loop) destinato a smorzarsi, dei sacrifici che le banche italiane stanno compiendo da anni, esattamente dal 2015, per tappare le falle del sistema bancario e, anche, dei minibot dell’economista leghista e presidente della Commissione di bilancio della Camera, Claudio Borghi.
Il tarlo del debito pubblico viene descritto come una “palla al piede” che appesantisce l’Italia e che “cresce ininterrottamente da 51 anni”. Lo spread, dal canto suo, è “una tassa occulta per tutte le attività degli italiani” e il suo innalzamento deriva “dalla scarsa fiducia dei mercati internazionali verso la Repubblica italiana e verso le sue capacità prospettiche non di pagare ma di ridurre il debito“. Attenzione insomma al debito pubblico italiano, che “è uno dei fattori che rallenta la crescita”.
Sui minibot, Patuelli fa notare che, visto che “sono Bot” significa che “si viene pagati in titoli che aumentano il debito”.
Il problema dei ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione, precisa, si è “ridimensionato” passando da “100 miliardi di 5 anni fa a una discesa a circa un terzo”. Detto questo, “è una situazione che deve essere corretta ma è meno emergenziale“. In ogni caso, è una situazione che deve essere alleggerita sulle spalle delle imprese e dei cittadini ma con meccanismi ortodossi”. Dunque, niente minibot.
Riguardo ai salvataggi bancari, tema quanto mai di attualità a causa del caso Carige, Patuelli ha fatto notare che, dal 2015 ad oggi “le banche operanti in Italia hanno speso a fondo perduto per fondi obbligatori o fondi quasi obbligatori, quasi 13 miliardi di euro“. E’ questa la somma che è stata versata per salvare istituti rivali “o per prevenire o per costituire fondi di riserva”.
Anche quest’anno, “stiamo continuando a dare, stiamo dando anche ora” perché “le autorità ci impongono un’altra rata per il 2019 sempre in capo a salvataggi passati”.
Un pensiero, a tal proposito, alle “vittime dei crack bancari“, per le quali “auspico il più rapido rimborso di ciò che gli è stato tolto”.
Sui Btp presenti nelle banche italiane, Patuelli ha preannunciato che, a partire dal prossimo gennaio, è molto probabile che il totale dei titoli di Stato italiani in possesso delle banche italiane, per un valore che attualmente è poco inferiore ai 400 miliardi di euro, “cali in maniera significativa”. Questo, perchè le banche dovranno iniziare a restituire i prestiti che hanno ricevuto dalla Bce attraverso il programma TLTRO.
“Avverto in anticipo, non meravigliamoci a gennaio se c’è un forte calo. Se qualcuno deve restituire un prestito deve prepararsi in anticipo”.