Esprinet: balzo del 10% dopo pubblicazione linee strategiche. Nel mirino 3,18 euro
Vola in Borsa Esprinet dove segna un +10% e una sovraperformance sul Ftse STAR del 9,6%.
Il Cda del gruppo infatti, riunitosi oggi sotto la presidenza di Maurizio Rota, ha esaminato ed approvato le linee-guida strategiche del Gruppo ed i target di redditività per il 2019. Inoltre, in esecuzione dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea degli azionisti in data 8 maggio 2019 ha deliberato di dare avvio ad un programma di acquisto di azioni proprie per un ammontare massimo di 6 milioni di euro e comunque per un numero massimo di 1.470.217 azioni pari al 2,81% del capitale.
Esprinet ha confermato la propria focalizzazione sul mercato della distribuzione di tecnologia che è visto in forte crescita dato il crescente grado di utilizzo dei distributori da parte di vendor, reseller e retailersia “offline” che “online”.
Italia, Spagna e Portogallo si riconfermano le geografie di riferimento del Gruppo che con una quota di mercato di oltre il 24% in tale macro-regione ritiene di avere ampi spazi di ulteriore crescita. L’obiettivo di aumento dei ricavi è focalizzato sull’espansione della propria presenza in Portogallo e la crescita nel segmento di prodotto delle “Advanced Solution” in Italia e Spagna. La metrica di riferimento del Gruppo ai fini della creazione di valore per gli azionisti è il “ROCE-Return on Capital Employed”: il Gruppo è pronto a rinunciare a linee di business che non hanno le potenzialità di raggiungere livelli di ROCE significativamente superiori al proprio costo del capitale.
Il principale driver per il miglioramento dei margini di prodotto proviene dalla crescente mole di investimenti anche formativi volti alla ricerca dell’eccellenza sul fronte del servizio alla clientela, inteso come fattore differenziante in un mercato caratterizzato da molte linee di business con un elevato livello di indifferenziazione.
Il Gruppo ha identificato nella migliore gestione del livello di assorbimento di capitale circolante netto, in particolare nella combinazione di livelli di scorte e sostegno finanziario ottenuto dai fornitori per il loro sostegno, una delle principali aree di miglioramento possibili per il ROCE. Nel medio periodo è prevista la progressiva espansione del modello di vendita “a consumo” rispetto al tradizionale modello “transazionale”.
Esprinet sta pertanto sviluppando piani ed attività volti a creare un presidio strutturale dei mercati del Cloud, dei servizi di stampa (“MPS-Managed Print Services”) e della gestione del posto di lavoro (“device as a service”) che nel tempo porteranno ad un miglioramento di predittibilità dei ricavi e dei margini di prodotto uniti ad una riduzione dei livelli di impiego del circolante.
Da ultimo il Gruppo sta progressivamente aumentando le attività di “outsourcing” logistico e di supporto alla vendita offerte a fornitori e grandi clienti con l’obiettivo di affiancare al business di rivendita di prodotti (transazionale o a consumo) anche un business di servizio ad alta marginalità.
Più nello specifico, il management ha i seguenti target nel periodo:
Raggiungere un EBIT 2019 nell’intervallo 38-42 milioni, in forte crescita rispetto al 2018.
Per il periodo 2020-2021 un ulteriore miglioramento dei margini di prodotto e della redditività operativa;
Dal 2020 livelli di ROCE significativamente più elevati del costo del capitale (WACC pari all’8,5%)
Analisi Tecnica: mira ai 3,18 ma cambio di sentiment solo sopra 3,52 euro
Segnale importante per il titolo che dopo aver raggiunto i minimi 2019 a 2,665 euro, livello che non vedeva dal 2012, cerca il rimbalzo.
In particolare, Esprinet con la seduta a forte volatilità di oggi infrange i 3 euro e conferma la divergenza rialzista presente su RSI, sui minimi di marzo e giugno 2019. Il titolo di fatto punta ora i 3,18 euro, prima resistenza importante. In caso di break avremmo un primo segnale di sentiment positivo con target a 3,52 euro.
Questo però rimane il livello chiave per Esprinet in quanto resistenza statica più volte confermata nell’ultimo anno. Qui inoltre troviamo anche la media mobile 200 periodi e la trend ribassista di lungo corso, descritta dai massimi di marzo 2017 e novembre 2018. La rottura di tale livello darà un segnale secco di cambio di sentiment (in positivo) e primi target 4 e 4,3 euro.
Al ribasso invece lo scenario si complicherebbe gravemente al break di 2,665 euro, con supporti a 2,414 euro e 2,18 euro.