Notizie Valute e materie prime Petrolio: Opec decide di estendere i tagli di nove mesi ed è subito rally. Questi titoli ringraziano

Petrolio: Opec decide di estendere i tagli di nove mesi ed è subito rally. Questi titoli ringraziano

1 Luglio 2019 16:29

Prezzi del greggio in salita mentre l’OPEC e i suoi alleati si riuniscono oggi e domani, 1 e 2 luglio, a Vienna con l’intento di estendere i tagli all’offerta almeno fino alla fine del 2019. I futures sul Brent sono saliti fino a 66,75 dollari al barile contro la chiusura di venerdì a 66,55 dollari, così i futures sul Wti sono saliti a 60,14 dollari al barile, dopo aver raggiunto il massimo in cinque settimane a 60,28$ al barile.

Opec+: altri nove mesi di tagli alla produzione

Oggi a Vienna inizia la riunione dell’Opec e dei suoi alleati, chiamata Opec Plus, che vede tra i partecipanti la Russia. che potrebbe estendere di nove mesi i tagli alla produzione di petrolio per evitare un calo eccessivo dei prezzi. “Chiaramente, il gruppo di produttori è più che disposto a sacrificare quote di mercato per un mercato equilibrato. Il premio di questo sacrificio è a disposizione di tutti: i due principali contratti a termine sul petrolio greggio sono aumentati di oltre 1,50 dollari al barile questa mattina”, ha detto Tamas Varga, analista di PVM. Da più parti si scommette che la riunione di Vienna consacrerà una nuova proroga dei tagli alla produzione, non più però di sei mesi bensì di nove. Il presidente russo Vladimir Putin difatti ha detto di aver concordato con il principe saudita Mohammed Bin Salman di estendere i tagli di produzione esistenti di 1,2 milioni di barili al giorno da sei a nove mesi. Anche il ministro saudita dell’energia Khalid al-Falih ha confermato che l’accordo sarà probabilmente esteso di nove mesi e che non sono necessarie riduzioni più profonde.

I titoli che ne beneficeranno

Riteniamo che la notizia, se confermata dal meeting dell’Opec a Vienna di oggi e domani, possa avere implicazioni per il prezzo del petrolio che lo stabilizzino al di sopra dei 60 dollari al barile. Così scrivono gli analisti di Equita Sim secondo cui la notizia ha implicazioni positive anche per i titoli esposti nel settore. “La nostra ipotesi sul prezzo del Brent nel 2019 è pari a 65 dollari al barile e continuiamo ad aspettarci un andamento in crescita dei prezzi del greggio negli anni successivi (75 dollari al barile nel 2020 e 80 dollari nel 2021) guidato dal periodo di bassi investimenti del settore tra il 2015 e il 2018 che mina la capacità dell’industria nel rimpiazzare le riserve” hanno continuato. I titoli che ne beneficeranno tra i preferiti dagli analisti troviamo Eni e Repsol,  mentre tra le società integrate Saipem nel settore servizi e Sarasnel mid-downstream. A Piazza Affari Eni segna un rialzo dello 0,48% nmentre Saipem vola a oltre il 2 per cento.