Mediaset, arrivano i primi si a polo tv europeo Mfe. Rumor su interesse Media Capital e Nrj Group
Mediaset, iniziano ad arrivare i primi sì al progetto europeo del Biscione, ovvero alla holding di diritto olandese Mfe, il polo tv europeo, che il gruppo ha promosso.
Oggi il Sole 24 Ore riporta le indiscrezioni secondo cui Media Capital, società portoghese controllata dal gruppo Prisa, con ricavi 2018 a 180 milioni, avrebbe inviato una prima manifestazione di interesse per il progetto.
Questo, mentre i vertici del Biscione “avrebbero iniziato a sondare la possibilità di fare entrare in Mfe le tv della francese Nrj Group – presente nel mercato della tv gratuita (Nrj 12 et Cherie 25), ma anche della radio e nel mercato delle torri – quotata a Parigi, con 392,3 milioni di giro d’affari e 22 milioni di utile a fine 2018″.
Da segnalare che la nuova holding MFE-MediaForEurope è stata annunciata agli inizi di giugno, con i consigli di amministrazione di Mediaset e di Mediaset Espana che hanno dato il via libera alla fusione tra le due società.
La holding avrà sede in Olanda, residenza fiscale in Italia e Spagna e sarà quotata alle Borse di Milano e Madrid. Controllerà da subito il 100% di Mediaset Spa e Mediaset España e le sarà conferita anche la quota del 9,6% in ProSiebenSat1.
Le indiscrezioni del Sole arrivano all’indomani delle dichiarazioni rilasciate dall’AD di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, in occasione della presentazione dei palinsesti 2019-2020 delle emittenti. Il manager ha definito l’MFE “un progetto molto coraggioso che deve diventare la casa della tv europea”.
“Abbiamo lanciato un progetto ambizioso di agglomerato di broadcaster – ha detto ieri P.S. Berlusconi – che speriamo diventi la casa della tv europea. Abbiamo già individuato cento milioni di risparmi” frutto di sinergie, ma soprattutto ci sono ci sono all’orizzonte quelle legate agli investimenti nelle nuove tecnologie che “se fatti su larga scala portano grandi vantaggi”.
Riguardo a ProsiebenSat, emittente tedesca della quale Mediaset ha già il 9,6%, Berlusconi ha fatto notare che si tratta di una società caratterizzata da un azionariato molto frammentato. Di conseguenza, il dialogo con gli azionisti “è limitato”, mentre con il management ci sono “tavoli costanti” di collaborazione tecnica e “vogliamo portarli a un livello più alto, vogliamo spingere e convincere anche il management di ProsiebenSat a seguire questa strada”.
Intanto La Stampa riporta che “in casa Mediaset non credono che Vivendi possa ostacolare la nascita di Mfe esercitando il diritto di recesso su tutto il 30%: «Siamo convinti che nel caso ci sarebbero altri investitori interessati a subentrare», dice Berlusconi. Coi francesi «nessun contatto». Ma a Cologno sarebbero sorpresi di un futuro recesso: una vendita sul mercato avrebbe reso di più e consentito una monetizzazione più veloce. Se avessero voluto, i francesi sarebbero già usciti, insomma“. Il Sole riporta poi i commenti, a tal proposito, dell’AD. A suo avviso è difficile che Vivendi voglia stare fuori dal progetto europeo, visto che «era proprio la loro intenzione quella di fare una tv internazionale». Se proprio recesso dovesse essere «c’è un percorso articolato» con prelazioni agli attuali azionisti e poi al resto del mercato”.
Tornando alla holding olandese, in base a quanto stabilito dall’accordo di fusione, ogni azionista Mediaset riceverà una azione MFE per ogni titolo posseduto. Ogni azionista Mediaset Espana riceverà 2,33 azioni MFE per ogni titolo posseduto.
Le azioni proprie detenute dalle due società non saranno oggetto di scambio e saranno cancellate alla data della fusione. Il prossimo 4 settembre è in programma l’assemblea straordinaria degli azionisti di Mediaset e quella generale di Mediaset Espana per l’approvazione della fusione.
In termini finanziari, entrambi i board ritengono che l’operazione possa consentire, spiega una nota, il conseguimento di efficienze e risparmi di costi per circa 100-110 milioni di euro (prima delle imposte) nei prossimi 4 anni (dal 2020 al 2023), corrispondenti a un net present value di circa 800 milioni. È inoltre previsto che, in seguito al perfezionamento della fusione, MFE distribuisca a tutti gli azionisti dividendi per un importo totale di 100 milioni.
CHAMPIONS LEAGUE IN CHIARO: COME E QUANDO
Tra gli annunci più rilevanti della giornata di ieri, soprattutto quello relativo alla “migliore partita” di ciascun turno dell’edizione 2019-2020 della Champions League“, che “andrà in onda in chiaro il mercoledì su Canale 5”. Così l’AD Berlusconi:
“È il frutto di un accordo biennale di sublicenza raggiunto tra Mediaset e Sky, titolare dei diritti. “Rai e Sky sono per le vie legali, ma per noi è certa”. Sulle cifre dell’accordo, ha puntualizzato il manager, “le cifre circolate non sono giuste”. Quelle reali, ha aggiunto, “sono notevolmente più basse”.
Ma i progetti di Mediaset sono ancora più ambiziosi, visto che Berlusconi ha ammesso che ci sono dialoghi in corso e in fase avanzata «con Netflix, meno con Amazon, sia sul fronte pubblicitario sia su quello produttivo».
IL COMMENTO DI EQUITA
Equita SIM ha una valutazione “hold” sul titolo Mediaset, e un target price pari a 3,2 euro, rispetto al valore di chiusura di ieri del titolo di 2,85 euro.
“Mediaset ha siglato un accordo con Sky per riportare la Champions su Canale5 da settembre. Mediaset sceglierà la partita da trasmettere il mercoledì e secondo il Sole il costo sarebbe attorno ai 42 mn. La notizia è positiva perché riporta lo sport di pregio sui canali del gruppo, che nel 1Q19 ha visto un calo della raccolta pubblicitaria del 4,4%, attribuita per il 3,8% al fatto di non avere più la Champions sulla FTA e lo sport su Premium. Inoltre Mediaset starebbe trattando con Netflix un accordo sulle coproduzioni per prodotti locali che andrebbero sia sulla TV che sulla piattaforma di Netflix. Da questo punto di vista ci sarebbe un potenziale risparmio sui costi per Mediaset, la cui entità è comunque a verificare. Infine, secondo la stampa la portoghese Media Capital del gruppo Prisa e la francese NRJ (Radio e canali TV su internet), sarebbero interessate al progetto MFE, ma l’obiettivo principale rimarrebbe Prosiebensat1“.