Visco, Bankitalia: ‘Pil stagnante a +0,1% in 2019, poi sotto 1%’. Su banche avviare ‘rapidamente’ consolidamento
“Nella proiezione centrale riportata nel bollettino economico della Banca d’Italia, che sarà pubblicato nel pomeriggio, la crescita del Pil è pari allo 0,1% nel 2019 e a poco meno dell’1% nella media del biennio successivo”. Lo rende noto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, parlando in occasione dell’assemblea annuale dell’Abi a Milano, per celebrare il centenario dell’associazione.
“Nonostante il lieve miglioramento nel primo trimestre di quest’anno, in Italia l’attività economica ristagna, risentendo soprattutto della perdita di vigore del ciclo industriale. Secondo le nostre indagini, le imprese si attendono un rallentamento della domanda nei prossimi mesi e un’espansione molto modesta degli investimenti nel complesso dell’anno”.
Sulle stime per il 2019 e il biennio 2020-21 “pesano rischi connessi sia con gli sviluppi internazionali sia con la domanda interna. La fiducia di famiglie e imprese potrebbe risentire di incertezze sulla politica di bilancio, dissipate per l’anno in corso ma ancora vive per il successivo”.
Visco ha auspicato anche un miglioramento degli stress test europei per le banche.
“La percezione che i costi delle prove di stress siano divenuti elevati rispetto ai benefici ha portato ad avviare una riflessione su come migliorare questo strumento”.
Bankitalia, a tal proposito, “partecipa attivamente al dibattito. Un nostro contributo, pubblicato nelle scorse settimane, propone di svolgere due diversi esercizi: il primo, condotto dalle autorità di vigilanza, con finalità microprudenziali; il secondo, effettuato dall’Eba in collaborazione con il Consiglio europeo per il rischio sistemico (Esrb), con finalità macroprudenziali”.
Visco lancia anche un appello alle banche affinché avviino “rapidamente” un processo di consolidamento.
Negli ultimi anni e fino alla prima parte del 2018, le situazioni di crisi “più problematiche” delle banche italiane minori “sono state gestite attraverso soluzioni di mercato che hanno permesso di tutelare la stabilità finanziaria e di salvaguardare i depositanti”.
Tuttavia, nel contesto attuale di mercato, “l’appetibilità degli investimenti nel capitale delle banche minori si è sensibilmente ridotta. Le operazioni di ristrutturazione sono divenute più difficili, anche per la percezione di una maggiore incertezza circa il loro possibile esito”.