Notizie Notizie Italia Fattore spread all’assemblea Abi: Patuelli, ‘impoverisce gli italiani’. Visco invita a ridurlo ancora

Fattore spread all’assemblea Abi: Patuelli, ‘impoverisce gli italiani’. Visco invita a ridurlo ancora

12 Luglio 2019 13:36

La questione spread è sulla bocca di tutti all’assemblea per il centenario dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi). Ne parla il numero uno dell’associazione, Antonio Patuelli, e ne parla ampiamente anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso dei rispettivi interventi a Palazzo Mezzanotte. Sede della Borsa italiana che ospita per le celebrazioni dell’Abi i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, banchieri e imprenditori, ma anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria e il premier Giuseppe Conte.

Nelle ultime settimane il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco si è reso protagonista nelle ultime settimane di una forte discesa che l’ha portato a infrangere al ribasso il muro dei 200 punti base, allontanandosi sempre più dalla soglia dall’allarme oltre quota 300 punti dello scorso anno. Un movimento che ha rimarcato anche Ignazio Visco che ha ricondotto alla mancata procedura di infrazione contro l’Italia da parte di Bruxelles.

“Con la decisione della commissione europea di non raccomandare l’avvio di una procedura per disavanzo eccessivo, a seguito della riduzione dell’indebitamento netto atteso per l’anno in corso, il differenziale di rendimento tra le obbligazioni pubbliche decennali del nostro paese e quelle tedesche è sceso ulteriormente, al di sotto, ieri, dei 200 punti base”. Ma lo spread deve continuare a scendere, ha avvertito Visco in occasione dell’assemblea dell’Abi in corso a Milano. Il calo dello spread Btp-Bund deve continuare ed è necessario, di conseguenza, confermare “l’orientamento prudente della politica di bilancio”. “Per consolidare questi risultati e ridurre ulteriormente il costo del debito pubblico l’orientamento prudente della politica di bilancio andrà confermato in un quadro di più lungo periodo. Se il calo dello spread continuasse e il costo del debito scendesse sotto il tasso di crescita nominale del Pil, come già è avvenuto negli altri paesi dell’area euro, sarebbe più facile ridurre l’incidenza del debito sul prodotto”.

Per Antonio Patuelli, numero uno dell’Abi, in Italia “occorrono meno polemiche e più azioni per lo sviluppo” anche perché lo spread “impoverisce gli italiani” ed è quindi indispensabile azzerarlo. Il debito pubblico italiano, “sempre crescente dalla fine degli anni Sessanta, è la principale palla al piede dello sviluppo e dell’occupazione”, ha rimarcato il presidente dell’Abi. “Quando il debito pubblico era infimo l’Italia raggiunse il ‘miracolo economico’. Nell’ultimo ventennio il debito pubblico è raddoppiato e il suo continuo incremento è la principale causa dello spread che quando è alto, innesta una catena di conseguenze: si alzano i tassi sui titoli di Stato italiani e ciò può creare una pericolosa e onerosa catena di aumenti del costo del denaro per banche, imprese e famiglie”.
“Non è possibile sempre riuscire a limitare i costosi effetti dello spread. L’Italia deve operare più efficacemente anche contro l’evasione fiscale e perché lo spread torni vicino allo zero come nel primo decennio dell’euro”.
Ancora il numero uno dell’Abi: “L’Italia deve essere co-protagonista di una nuova Europa più democratica e solidale, che cresca unita e rispettosa delle differenze che sono ricchezze del pluralismo di culture, economie e società”.

Intanto, lo spread Btp/Bund è poco mosso a quota 198,8 punti base. Si mantiene sotto la soglia di 200 punti base in vista stasera in attesa del giudizio di DBRS sul debito italiano (attualmente BBB high). Secondo gli operatori la valutazione dovrebbe restare invariata.